In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, le organizzazioni della Chiesa cattolica latinoamericana e caraibica che compongono la rete continentale Clamor, collegata al Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), hanno chiesto agli Stati di dare rifugio ai migranti e agli sfollati a causa di vari tipi di violenza, conflitti interni e massiccia violazione dei diritti umani.
Il documento, firmato dal presidente della rete Clamor e arcivescovo di Yucatán, mons. Gustavo Rodríguez Vega, avverte che tre richiedenti asilo su dieci nel mondo sono latinoamericani e precisamente provengono da Venezuela, El Salvador e Honduras. Nel 2019 il numero di domande di asilo è passato da 2.000 all’anno a 2.000 a settimana, secondo i dati dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Unhcr.
Più di 157 migranti sono annegati nel Mar dei Caraibi, con un aumento record di vittime. La maggior parte erano venezuelani che stavano cercando di raggiungere le isole della regione. Nel 2018, 24 persone sono morte nello stesso punto geografico.
In questo contesto, la rete Clamor sollecita un’azione diligente da parte dei Governi, che non manchi di rispetto dei diritti umani attraverso azioni o omissioni, attiva anche nella prevenzione e nella mitigazione dei rischi che possono insorgere e nella loro violazione. Pertanto, sostiene “l’implementazione di una risposta coordinata e regionale e politiche pubbliche globali per proteggere le vittime, dal momento che gli Stati devono essere garanti del benessere dei cittadini che abitano il loro territorio”. Obiettivo che richiede la partecipazione di rifugiati e sfollati, nonché delle comunità ospitanti, in cui sono promosse politiche di intercultura, ospitalità e riconciliazione per le persone colpite da questo dramma.
Durante l’anno in corso, la crisi umanitaria è stata ancora più evidente per la pandemia del Covid-19, ma la rete ecclesiale “assicura che il dramma dei rifugiati e degli sfollati è una crisi preesistente, che dimostra le disparità di condizioni e la disuguaglianza nei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi; pertanto, è necessario impegnarsi per realizzare cambiamenti strutturali per superare la povertà, l’esclusione e la violenza”.
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