Il volume accoglie saggi della rivista pubblicati nel corso del tempo sul tema. Questioni, spiega nella presentazione il direttore padre Antonio Spadaro, che “richiedono oggi uno sviluppo culturale e di leadership, per affrontare con responsabilità ‘il rischio che l’uomo venga tecnologizzato, invece che la tecnica umanizzata’”, come ha scritto Papa Francesco. Le implicazioni etiche sono enormi, al pari delle opportunità, e non possono più restare solo un argomento della grande fantascienza.
Quattro le sezioni del nuovo volume. Nella prima si riflette sulla praticabilità e sui possibili principi di un “umanesimo digitale”. La seconda tratta le questioni etiche poste dall’AI tra opportunità, nuovi esclusi, ridefinizione di una bioetica che integri anche una “algor-etica”. La terza sezione affronta più esplicitamente il tema del rapporto tra uomo e macchina. L’ultima è dedicata al gesuita Roberto Busa, pioniere dell’informatica e della riflessione su di essa, che nel 1969 scriveva su La Civiltà Cattolica.
“Resterà quindi sempre, come minimo, questa differenza: l’uomo con solo se stesso ha dato inizio alla macchina artificiale; mentre una macchina manufatta, anche se dall’uomo resa più capace dell’uomo, è per definizione che mai avrà la caratteristica di dare con solo se stessa il primo inizio a qualcosa di nuovo: sarà sempre stato l’uomo a ‘inventare’ di farla più capace dell’uomo”.
“Accènti” è la collana di volumi digitali curati dalla rivista dei gesuiti, che raccolgono, attraverso parole-chiave ispirate dall’attualità, il patrimonio di contenuti e riflessioni accumulato sin dal 1850 da La Civiltà Cattolica.