“Continuiamo a fare il nostro lavoro come sempre. Chi aveva intenzione di intimidirci anche stavolta ha ottenuto l’effetto contrario. Io sono già in ottime mani da tempo e sono tranquillo”. A parlare è Nello Scavo, giornalista di Avvenire, autore di numerose inchieste sulle rotte dei migranti nel Mediterraneo per le quali è sotto scorta dal 18 ottobre scorso. Sabato scorso ha ricevuto le ennesime minacce, stavolta via Twitter, dall’ex direttore dell’ufficio del primo ministro di Malta Neville Gafà: “Fermate i vostri sporchi affari altrimenti vi fermiamo noi”, ha scritto Gafà in un post diretto al giornalista, ad Alarm phone e Rescue med. “Non sono sorpreso da quello che è accaduto – commenta Scavo – perché conosciamo il personaggio in questione. Come riportato dai media maltesi ha usato questa modalità anche con Daphne Caruana Galizia. È una modalità molto ambigua, con messaggi trasversali che non sono quelli di un esponente delle istituzioni ma fanno venire in mente altri tipi di organizzazioni”.
Scavo ha chiesto su Twitter precisazioni sul “noi” utilizzato nel messaggio, a chi si riferisse in particolare, ma Gafà non ha risposto. “È stato anche intervistato da Newsbook, agenzia cattolica maltese molto battagliera, che gli ha rivolto la stessa domanda – spiega Scavo –. Ma lui non ha ritrattato e non ha risposto, è stato molto generico. Ieri mi ha telefonato anche un ministro di Malta per esprimere solidarietà e mi ha detto che il personaggio ha dei trascorsi per cui è considerato, non solo politicamente, molto pericoloso”. Riguardo al ruolo attuale di Gafà nel governo maltese la “faccenda è complessa – precisa il giornalista – perché fino a gennaio era ancora capo dell’ufficio del primo ministro, poi è stato licenziato. Nonostante il licenziamento, a Pasquetta abbiamo scoperto che il premier lo aveva incaricato di coordinare il respingimento dei migranti verso la Libia. Quindi fino a Pasqua continuava a fare l’ufficiale di collegamento tra Malta e la Libia.
Ora le cose potrebbero essersi complicate anche a causa di queste sue uscite, che creano problemi a livello internazionale ma tentano di rafforzare il suo peso a Malta, dando l’idea che lui si può muovere impunemente. Ma non ha incarichi ufficiali e non si sa bene che lavoro faccia”. Scavo ha ricevuto tanti attestati di solidarietà e ringrazia la redazione e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio “perché questo tipo di giornalismo non si può esprimere se non c’è un direttore che si compromette e incentiva a farlo – dichiara –. Ho ricevuto anche una solidarietà diffusa e trasversale dalle altre testate, da premi Pulitzer e organizzazioni per i diritti umani. È stato compreso bene cosa voleva dire con quel messaggio, apparentemente inviato alle Ong ma inteso indirettamente a colpire un giornalista”.