GROTTAMMARE – Igienizzazione. Sostantivo femminile del verbo igienizzare. Un verbo che, da qualche settimana a questa parte, è entrato nell’uso comune di tutti noi. Sì, perché la pandemia da Coronavirus ha fatto ulteriormente innalzare i livelli di guardia sul fronte della pulizia. Non solo degli ambienti, ma anche di capi d’abbigliamento e, più in generale, tutto ciò che può venire in contatto con la nostra persona.
Lo sa bene Valeria Vicente della lavanderia “Bucato Express” che, dal 2015, è affacciata sulla Statale 16, in via Bernini. «Siamo l’unica lavanderia della zona che mette a disposizione dei clienti una “cabina ad ozono”» sottolinea con orgoglio l’esercente, puntando i fari su un macchinario hi-tech che la sua attività ha acquistato un lustro fa, quando l’Emergenza Coronavirus era solo un’ipotesi fantascientifica.
Ora che la pandemia è realtà, l’igienizzazione a ozono è diventata un must. «Abbiamo avuto e continuiamo ad avere molte richieste – prosegue la Vicente -. Soprattutto le settimane passate, quando ancora c’era un clima più fresco, venivano persone a portarci soprabiti che, magari, per tutti il giorno erano stati a contatto con agenti esterni. Prima di riportarli dentro casa, le persone volevano essere più tranquille e li portavano qui per un trattamento all’ozono. Ma la cabina ha ospitato e ospita anche valige, valigette 24 ore, caschi. Davvero di tutto».
Ma come ha vissuto questa lavanderia i difficili momenti di serrata-generale?
«Sostanzialmente noi siamo stati chiusi solo una settimana – prosegue la negoziante grottammarese – perché in base ai decreti del presidente del Consiglio, le lavanderie erano considerate attività essenziali. Dunque potevano lavorare. Il problema era che di gente in giro ce n’era davvero poca. Molti clienti non erano informati, oppure avevano paura di spostarsi per venirci a trovare, pensando a possibili multe».
Ora che, fortunatamente, siano tornati quasi nelle condizioni di normalità, anche un ambiente chiuso come la “Bucato Express” si è dovuto adeguare ai protocolli anti-Covid. Ed il concetti di sanificazione torna nuovamente in campo: «La pulizia continua degli spazi era una nostra priorità anche prima del Coronavirus, dunque le nuova disposizioni non ci hanno trovati impreparati – sottolinea ancora Vicente -. L’unica cosa che abbiamo dovuto aggiungere è il dispenser di disinfettante per le mani, a disposizione dei clienti».
Ma, complessivamente, come sta andando il lavoro in quest’estate ancora segnata dall’Emergenza Coronavirus?
«Complessivamente gli incassi sono in calo. Certo, come detto la cabina a ozono è molto richiesta, ma altri settori del mio lavoro sono in passivo – risponde Valeria -. Pensiamo, ad esempio, a tutti i vestiti da cerimonia. Ferme le cerimonie, fermo anche questo aspetto del mio lavoro. Inoltre, diversi tra chalet ed hotel quest’anno non mi hanno portato a lavare tendaggi o simili, perché li hanno fatti pulire sul posto da aziende specializzate, chiamate per sanificare l’intera struttura, come previsto dai protocolli anti-Covid. Infine, anche la clientela composta da turisti quest’anno è in calo. Mentre invece, fortunatamente, i lavaggi previsti per i consueti cambi di stagione sono andati avanti normalmente, come un’annata qualsiasi. Nel complesso, dunque, non mi posso lamentare. Anche perché so per certo che altre attività stanno lavorando meno di questa».
Nel 2015, la “Bucato Express” è stata al centro di un interessante articolo realizzato dalla rivista specializzata Detergo. Per approfondimenti, clicca qui
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