Secondo dati diffusi oggi dal ministero della Sanità di Israele “il numero complessivo dei casi positivi è salito a 35.533, 1.586 in più rispetto a ieri. I malati sono 16.651, di cui 438 ricoverati in ospedali mentre gli altri 16.213 sono in isolamento nelle proprie abitazioni o in appositi alberghi messi a disposizione delle autorità. Un mese fa i malati erano circa 3.000. In rianimazione ci sono 39 persone. I decessi sono saliti a 350”. Il Governo ha reintrodotto alcune restrizioni: “Chiusura di sale riunioni, club, bar, palestre e piscine; nei ristoranti non sono ammessi più di 20 clienti negli spazi chiusi e più di 30 all’aperto; i bar e ristoranti degli alberghi non dovranno ospitare più di 20 persone contemporaneamente; sospese le attività culturali”. Nei luoghi di culto (moschee, chiese e sinagoghe) “non possono essere co-presenti più di 19 persone. Resta l’obbligo del distanziamento sociale e dell’uso della mascherina”. “Non c’è nessuna chiusura dall’esterno, come accadde lo scorso 24 marzo quando venne la Polizia, ma dall’interno. Apriamo e chiudiamo il portone in base alle celebrazioni, alle quali non possono partecipare più di 19 persone. Fra poco alle 16 celebreremo la Via Crucis, apriremo a coloro che vorranno partecipare, massimo 19 persone. Una volta terminata la celebrazione potranno uscire e andarsene via. L’apertura e la chiusura – ripete il Custode – vengono gestite dall’interno dai frati e dai monaci armeni e greco ortodossi residenti”. “La seconda ondata – dichiara padre Patton al Sir – è già cominciata e per questo l’attenzione rimane alta anche se il grado di letalità del virus sembra essere diminuito di molto. La stessa attenzione viene prestata anche negli altri santuari dove applichiamo le norme di salute pubblica fissate dal Governo. Viene chiesto a noi, alle moschee e alle sinagoghe. È anche nostra responsabilità contribuire a fronteggiare il contagio. Per ciò che riguarda la West Bank e Betlemme – conclude il Custode – non ci sono novità e restrizioni ulteriori. A tutti abbiamo dato indicazione di attenersi alle regole anti-Covid. A Betlemme erano previste le Prime Comunioni la prossima settimana. Per evitare assembramenti è stato deciso di celebrarle a piccoli gruppi”.