SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Spiacevole, ma inevitabile. Può essere sintetizzata così la notizia dell’annullamento grande processione che partendo dal porto (nel pomeriggio di domenica 26 luglio) avrebbe dovuto riportare in cattedrale l’immagine della Madonna della Marina. Inizialmente il tradizionale rito era stato inserito del programma liturgico. Doveva svolgersi con alcune prescrizioni particolari, come l’attivazione di un servizio d’ordine chiamato a sensibilizzare i fedeli al rispetto delle norme anti-Covid. Nelle ultime ore, però, si è deciso per lo stop. Determinante è stato il recente aumento di contagi registrato in Riviera. «Ci siamo confrontati con le autorità competenti ed abbiamo convenuto che in questo momento di estrema attenzione sanitaria è bene non rischiare» dice il parroco, Don Patrizio Spina.

Così, è stato formulato un nuovo programma religioso, all’interno del quale Don Patrizio illustra ai fedeli questa amara novità: Quest’anno purtroppo non sarà possibile vivere e celebrare la processione della Madonna della Marina per le vie della nostra San Benedetto a motivo dell’emergenza sanitaria da cui non siamo ancora usciti e che ci chiede di essere distanziati senza creare assembramenti. Tutto ciò lo faremo per quel senso di responsabilità che come cristiani e devoti della Vergine Maria ci è più che mai connaturale. Siamo chiamati a dare una buona testimonianza al Vangelo che ci invita ad amare il nostro prossimo come noi stessi con quella attenzione che non è mai esagerata semmai affettuosa. In questo momento particolare sono certo della vostra comprensione e mi permetto di chiedere a tutti collaborazione responsabile e profondo senso di unità. Voler vivere in questo modo il Vangelo aiuti tutti noi ad avere sempre relazioni responsabili e civili. Vi sono profondamente grato per la bella testimonianza che darete, per la comunione e la carità vicendevole che vivremo tutti nel nostro territorio.

Oltre che per il Coronavirus, l’edizione 2020 della Festa delle Feste sarà ricordata per le tante polemiche che stanno caratterizzando l’organizzazione delle celebrazioni civili. Si è iniziato con la sagra, per proseguire con i concerti. Settimane e settimane di schermaglie tra esponenti politici ed addetti ai lavori, alle quali il reverendo Spina assiste con una certa intima sofferenza. «Non voglio assolutamente esprimere giudizi morali su queste vicende – puntualizza il vicario generale -. Ma, a livello personale, come sambenedettese, certe cose mi fanno soffrire, mi fanno male perché un po’ annebbiano il vero senso di questa nostra festa».

Dunque la giornata conclusiva della Festa sarà caratterizzata unicamente dalla messa solenne presieduta dal vescovo, monsignor Carlo Bresciani, con inizio dalle ore 19. Altra novità rispetto ai programmi iniziali: per sfruttare maggiormente gli spazi a disposizione, il rito si celebrerà all’interno della cattedrale e non sul sagrato. Questo per favorire l’afflusso di fedeli che potranno seguire la messa sia tra le mura della basilica sia all’esterno, grazie ad un impianto-audio.

Entrambi gli spazi, comunque, saranno rigidamente contingentati in base alle norme sul distanziamento sociale. Ridotti all’osso anche gli imbarchi per la processione in mare di sabato 25 luglio, con l’immagine della Stella Maris ospitata dal motopeschereccio “Giuseppina Madre” degli armatori Papetti. Al rientro del corteo marittimo, confermata la messa al porto: ore 19, piazzale Pinguino. Lì, grazie l’area piuttosto ampia, il parroco prevede di poter ospitare un migliaio di fedeli, adeguatamente distanziati.

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