da Vatican News – di Federico Piana
Lourdes oggi ha un appuntamento senza precedenti con il mondo. Nella giornata in cui il Santuario francese ricorda l’anniversario della diciottesima ed ultima apparizione della Vergine Maria, milioni di fedeli di tutti i continenti si uniscono tramite tv, radio e social network per il primo pellegrinaggio globale e virtuale della sua storia, chiamato profeticamente ‘Lourdes United’. Quindici ore ininterrotte di diretta – dalle 7 alle 22 – durante le quali, in dieci lingue diverse, si alternano celebrazioni, processioni, rosari e preghiere, animate da sacerdoti e volontari del Santuario. Dalle 16 alle 18 poi prenderà vita un altro momento unico nel suo genere: nella Grotta delle apparizioni, figure di spicco, religiose e laiche, racconteranno l’importanza che Lourdes ha assunto nella loro vita. Ma non solo. Ad animare questo spazio di riflessione anche musica e testimonianze su fratellanza e solidarietà.
Evento segno di speranza
Il Santuario di Lourdes ogni anno accoglie oltre 3 milioni tra pellegrini e visitatori e mobilita più di 100.000 volontari. Costretto alla chiusura per motivi sanitari legati alla pandemia per ben due mesi e alla cancellazione di tutti i pellegrinaggi, ora la struttura ha parzialmente riaperto potendo, però, ospitare pochi fedeli, secondo un rigido protocollo sanitario. Dunque il luogo di culto si reinventa in questa forma virtuale per continuare ad essere “un segno di speranza”, come afferma il rettore, monsignor Olivier Ribadeau Dumas:
Comunione nella preghiera e forte legame sociale
La speranza è legata ad una certezza: “Le sofferenze e le difficoltà – spiega il rettore – non avranno l’ultima parola, non saranno l’ultima parola di Dio all’uomo. E oggi i credenti, riuniti grazie alle reti sociali, sono uniti nella preghiera di affidamento a Maria che diventa appunto un gesto di speranza”. Ma Lourdes United si trasforma anche in un grande simbolo di comunione. “Possiamo essere in comunione tra noi oltre ogni frontiera e oltre ogni necessità sanitaria, facendo orazione insieme. E tutto questo si trasforma anche in una grande opportunità per creare quel legame sociale che occorre alla nostra società troppo individualista” dice Ribadeau Dumas.
Strumento di salvezza anche per i non credenti
E il Santuario di Lourdes non potrebbe essere il luogo più adatto. “Perché – entra nel dettaglio il rettore – qui c’è stato l’incontro tra Maria e Bernadette. Lourdes è un posto unico. E in questa giornata del 16 luglio facciamo ricordo dell’ultima apparizione di Maria: Bernardette, all’epoca, non si trovava nella Grotta ma dall’altra parte del fiume Gave. Era distante, come sono distanti le tante persone che da tutto il mondo partecipano all’evento di oggi con l’intenzione di pregare uniti”. Ma Lourdes, assicura monsignor Ribadeau Dumas, è anche un luogo dove i non credenti trovano un senso per la loro vita.
Durante il lockdown la preghiera non è mai cessata
Da tenere presente anche un fatto che ha dello straordinario: a Lourdes, nonostante la chiusura della struttura ai fedeli e ai pellegrini durante il periodo difficile della pandemia, l’orazione non si è mai fermata. Lo ricorda Ribadeau Dumas: “Quando, il 17 marzo, ho dovuto chiudere il santuario, abbiamo iniziato una preghiera costante dalla mattina alla sera. C’era un solo prete, alla Grotta, ma era molto bello. Perché sapevamo che tramite i social e la tv c’era tanta gente che pregava con noi. Certamente, il santuario era vuoto ma non ci siamo mai sentiti soli: nei mesi della chiusura abbiamo ricevuto più di 130.000 intenzioni di preghiera da ogni parte della terra”. Oggi come ieri, il mondo intero si stringe intorno al Santuario di Lourdes. Anche se questa vola solo in modo virtuale.