Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano vaticannews

“Mi sento impotente quando vedo una sorella o un fratello che soffre”. Inizia così la poesia, scritta da suor Patrizia, che farà da filo conduttore alla preghiera mondiale online proposta per oggi pomeriggio, 23 luglio, dalle 15 alle 16.30 ora di Roma, dall’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg) insieme alla Confederazione dei religiosi e delle  religiose dell’America latina (Clar), e alla Conferenza delle leaders religiose degli Stati Uniti (Lcwr).

Preghiera, silenzio e testimonianze

A questo link di Zoom: https://us02web.zoom.us/j/89788103343 , tutti, ma in primo luogo le religiose e i religiosi di tutto il mondo, sono invitati a pregare insieme, restare in silenzio ed ascoltare tre testimonianze dall’America Latina, dagli Stati Uniti e dall’India, le zone del mondo oggi più colpite dalla pandemia di Covid-19. Per “Sentire i sussurri dei poveri che soffrono” è il tema scento dagli organizzatori.

L’invito a pregare per chi soffre per la pandemia

Mi sento impotente quando vedo in fratello soffrire

“Mi sento impotente quando una persona non può studiare per mancanza di risorse” è il secondo verso della poesia scritta per l’occasione, nella quale vengono ricordati anche tutti coloro che “muoiono a causa della mancanza di misure adeguate per fermare il virus”, i villaggi “che non hanno accesso alla salute”,  ma anche le donne violentate nella loro capacità generativa e “le ragazze che non possono sbocciare al proprio ritmo”.

Tutte le vite contano

Tutte le vite contano, ricordano le madri superiore dell’Uisg, quelle delle vittime del Covid-19, come quelle delle vittime della tratta di esseri umani, dell’incarcerazione forzata, degli abusi sui minori e della povertà. “Prendiamoci questo tempo per riflettere, per pregare – sarà l’invito di suor Niluka Perera, la religiosa cingalese chiamata all’inizio di questo 2020 a coordinare l’iniziativa Catholic Care for Children International dell’Uisg, che introdurrà la preghiera – e per entrare in contatto con l’umanità sofferente del mondo di oggi”.

Madre Anabela Carneiro, superiora generale delle Suore Ospedaliere
Madre Anabela Carneiro, superiora generale delle Suore Ospedaliere

Madre Carneiro: soffrire con chi non riesce a curarsi

“Veramente ci sentiamo impotenti davanti all’ingiustizia verso i troppi che nel mondo non hanno accesso a cure sanitarie” ci dice madre Anabela Carneiro, superiora generale della Congregazione delle suore ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù, portoghese, nel consiglio esecutivo dell’Uisg.

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