Dichiara sul sito dell’arcidiocesi mons. Centellas, che è anche il presidente della Conferenza episcopale boliviana: “In Bolivia, le conseguenze della pandemia si fanno sentire sempre più duramente, i contagiati sono oltre 60.000 e il numero di morti sta crescendo in ogni regione. A Sucre abbiamo avuto la notizia di 15 cadaveri in attesa di cremazione, dobbiamo compiere sforzi estremi, dobbiamo dare una risposta immediata a questo dolore dei parenti” perché non poter accompagnare in questi difficili momenti un paziente provoca un particolare dolore nei familiari “e quando la persona cara muore, la sofferenza è doppia. Quindi penso che sia una questione umana essere flessibili e veloci”. Viene, perciò, chiesto al Governo municipale di abilitare il cimitero per Covid-19, in modo che i corpi possano essere sepolti in fosse comuni, come è stato fatto in altri dipartimenti del Paese. Un’area era stata reperita e nel nuovo cimitero dovrebbe essere attivato un secondo forno crematorio.