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A tu per tu col Sindaco Pasqualino Piunti: “Saremo attenti a non cementificare la Città”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Sindaco Pasqualino Piunti ha rilasciato alla nostra testata la seguente intervista nella quale si esprime su diversi temi di attualità per la Città Sambenedettese.

Per la Festa Madonna della Marina il Comune aveva previsto di stanziare 100.000 euro, poi però come è noto le cose hanno preso un’altra piega. Come intende utilizzare ora questi fondi?
In tempi non sospetti quando abbiamo cominciato a ragionare una volta usciti dalla fase di emergenza su cosa fare per riprendere le attività a San Benedetto abbiamo pensato immediatamente a dare dei segnali di ottimismo e la prima cosa che ci è venuta in mente è stata quella di concentrarci sulla “Festa delle feste” per un rispetto che noi abbiamo verso la storia marinara di San Benedetto del Tronto, ma anche per approfittare di un periodo in cui in Città si concentrano tanti turisti. Poi invece i nuovi contagi e anche situazioni di carattere organizzativo hanno fatto sì che, d’accordo con il Prefetto e con il Questore, si sia deciso di derogare a queste iniziative che avrebbero comportato un esborso importante per il nostro Comune. Vista la situazione, abbiamo dunque pensato che con la cifra non spesa potremmo fare un intervento di destagionalizzazione con iniziative di richiamo che permettano di far venire gente nella nostra Città anche oltre il periodo estivo.

Come ha lavorato in questi mesi il Comune per affrontare le situazioni di povertà causate dal covid?
La priorità è stata quella di andare incontro alle situazioni di povertà, con un occhio rivolto alle nuove povertà che si sarebbero create da questa pandemia. Il ringraziamento più grande va alle associazioni, senza le quali i Comuni oggi potrebbero fare poco o niente. Ci siamo attivati affinché potessero essere raggiunte tutte le famiglie che avevano bisogno e che per dignità non segnalavano il loro disagio al Comune. Dunque c’è stato un lavoro di intercettazione di queste realtà familiari e ad oggi sono state quasi tutte raggiunte, soprattutto grazie alle associazioni e alle parrocchie che conoscono bene le situazioni all’interno dei loro quartieri.

Le attività di ristorazione, grazie agli interventi del Governo, hanno potuto occupare un più ampio spazio di suolo pubblico, deturpando però in alcune circostanze l’arredo urbano. Il suolo occupato tornerà pubblico?
La nostra realtà vive soprattutto di turismo e commercio, pertanto, nel momento in cui il Governo ha dato l’opportunità di raddoppiare lo spazio da concedere a queste attività, non ci abbiamo pensato un attimo e lo abbiamo fatto gratuitamente, venendo incontro a tante realtà che col lockdown hanno sofferto una significativa mancanza di lavoro. Lo abbiamo fatto con una scadenza al 31 ottobre e dunque a questa data dovrebbe tornare tutto come era prima. Ci sono state situazioni nelle quali si è approfittato di questa nostra disponibilità e allora io mi sono rivolto con durezza per contrastare questi abusi perché quelle poche attività che non hanno rispettato le regole rischiano di dare un’immagine sbagliata di una Città che nella stragrande maggioranza le regole le rispetta. Per tutelare chi si comporta correttamente io ho dato mandato alla mia polizia municipale di sanzionare anche pesantemente chi ha voluto approfittare in maniera distorta di quello che prevedeva il regolamento.

Sul fronte dell’ordine pubblico sono due le questioni di rilievo per la sua amministrazione: il contenimento della movida e il contrasto al commercio abusivo. Cosa ci può dire in merito?
Il problema è annoso. Quest’anno abbiamo avuto un aumento di uomini delle forze dell’ordine, e per questo colgo l’occasione per ringraziare il Prefetto e il Questore, ma allo stesso tempo mi sento di ringraziare la polizia municipale che pur sottodimensionata non ha mai fatto mancare la propria collaborazione. Gli ultimi episodi riguardano una direttiva con la quale ho dato ordine di intervenire nelle vie adiacenti alla zona deputata alla movida perché è lì che si annida quella frangia di maleducazione che reca disturbo alla quiete pubblica e costituisce un attentato al decoro cittadino. Pertanto la giornata di sabato scorso è stata dedicata alla lotta a questo degrado e abbiamo avuto l’approvazione da parte dei cittadini esasperati di via Gallo, via Laberinto e delle zone limitrofe a via Mentana che da anni soffrono questa situazione. Dobbiamo continuare così come dobbiamo combattere l’abusivismo che si verifica in spiaggia e che da una parte mette in atto una concorrenza sleale e dall’altra deroga alle misure igieniche, in quando noi non sappiamo da dove venga la merce abusiva. Devo però ricordare che laddove viene meno la richiesta, l’offerta scompare: se quelli che si lamentano del fenomeno contestualmente sono i primi clienti di questi abusivi allora qualcosa non riporta. Pertanto ho fatto affigere dei cartelli che ricordano che chi acquista merce contraffatta e pericolosa è passibile di ammenda da 100 € fino a 7000 €.

Sono molti i cittadini e i turisti che si riversano nelle nostre bellissime spiagge, sembra però che si sia abbassata la soglia di guardia rispetto al problema del covid. Cosa si sente di dire?
Il mio è un appello che ho già fatto con la fonica, ma che verrà reiterato soprattutto a ridosso di Ferragosto. So che c’è un’attenzione per il periodo che andremo ad affrontare anche da parte delle forze dell’ordine. Si parla di un maggior controllo, grazie anche alla Capitaneria di Porto. L’appello è quello di mantenere le distanze, ma soprattutto di non essere i primi ad incappare in situazioni di irregolarità perché quest’anno non avremo la mano morbida.

Parliamo del Madonna del Soccorso, è recente la ristrutturazione della facciata, ma l’ospedale è sempre oggetto di discussioni a livello politico…
La nuova facciata del Madonna del Soccorso è verde, il colore della speranza e la mia personale speranza è che l’ospedale possa tornare ad essere quello che era prima del 2002 con dei servizi, personale adeguato, ecc. Il ringraziamento va ai medici, agli infermieri e al personale sanitario che hanno gestito l’emergenza coronavirus, perché ci siamo “inventati” l’ospedale covid dalla sera alla mattina alla grande. Allo stesso tempo mi fa sorridere chi oggi, a pochi mesi dalle elezioni regionali, si vuole arrogare qualche risultato che ancora deve arrivare: se non ci fosse stata un’attenzione particolare a ripristinare i reparti subito dopo la fine dell’emergenza, oggi saremmo ancora in alto mare. Io dico che le cose stanno evolvendosi nel senso di un ripristino di tutti i reparti e soprattutto spero che venga data una risposta sui posti letto ancora mancanti. Che cosa si vuole fare per il futuro? Il futuro significa ospedale unico, quindi chi oggi comincia ad essere folgorato non sulla strada di Damasco come San Paolo, ma sulla strada di Palazzo Raffaello, allora deve spiegare in questi cinque anni cosa ha fatto affinché il Madonna del Soccorso diventasse, così come ha dimostrato l’emergenza covid, l’ospedale di riferimento del territorio. Si parla di ospedale unico, ma io preferisco parlare di ospedale di primo livello, poiché se ci fosse stato l’ospedale unico durante il covid saremmo stati in mezzo a una strada. Ci vuole lungimiranza: l’appello che io faccio ai miei colleghi sindaci del territorio è quello di trovare una sintesi affinché l’ospedale si faccia vicino a dove c’è più richiesta da parte dell’utenza. Se il Madonna del Soccorso ha il pronto soccorso che per accessi è secondo solo a quello di Ancona, allora questo qualcosa vorrà dire…

I membri del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e dell’Azione Cattolica stanno leggendo brani dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco in luoghi della nostra Città che sono a rischio cementificazione. Cosa pensa di questa iniziativa e quale sarà il futuro di questi spazi?
La mia amministrazione nel suo programma elettorale per non prendere in giro i cittadini e per non elaborare il solito libro dei sogni ha ritenuto di rivolgersi agli elettori dicendo: noi il piano regolatore non lo faremo, perché è dagli anni ‘90 che si promette e non si realizza” e dunque non abbiamo voluto ingrossare le fila dei candidati sindaci che lo promettevano. Allo stesso tempo abbiamo detto: noi saremo attenti a non cementificare la Città, ma a dare la priorità a quelle situazioni di recupero urbano, con un beneficio pubblico evidentissimo.
Quindi, quando si parla di varianti, bisogna intanto vedere di quali varianti si parla: quelle che abbiamo ereditato le abbiamo epurate da tutte quelle situazioni di cementificazione e soprattutto di ingrandimento commerciale e ancora oggi dobbiamo decidere: quando saremo certi del beneficio pubblico e la città sarà anche lei d’accordo, noi porteremo avanti quelle che sono in itinere. Per il resto: consumo di suolo il meno possibile e siamo d’accordo con questa iniziativa di leggere i brani della Laudato si’ perché è un modo di sensibilizzare i cittadini sul tema dei territori che abitano.

Nicola Rosetti: