GROTTAMMARE – Lunedì 17 agosto presso la chiesa San Pio V si è tenuto l’incontro-dibattito Maternità sotto attacco durante il quale è stato presentato il volume Finché non sorsi come madre di Debora Donnini, giornalista professionista che da venti anni lavora presso Radio Vaticana e Vatican News. L’incontro è stato moderato dal Direttore Simone Incicco, Tesoriere Nazionale della Federazione Italiana Settimanali Cattolici e Consigliere Regionale dell’Ordine dei Giornalisti Marche, e dal giornalista Prof. Nicola Rosetti. Nonostante il caldo, il periodo estivo e l’obbligo di indossare la mascherina, l’evento ha visto la partecipazione di molte persone.
Il parroco don Federico Pompei ha aperto l’incontro con una breve meditazione sulla sulla maternità di Maria e su quella della sua parente Elisabetta. Ha preso poi la parola Debora Donnini che ha raccontato come l’idea di scrivere questo libro sia stata originata dal desiderio di prendere posizione rispetto al ddl Pillon col quale si voleva riformare il diritto di famiglia. Secondo l’autrice, per quanto l’uomo e la donna abbiano pari dignità nella loro complementarietà, non si può non tenere conto del fatto che il bambino ha un legame particolare e indissolubile con la madre, a partire dal fatto che è proprio lei a portarlo per nove mesi nel suo grembo.
Non si tratta di rivendicare un primato della donna, ma di riconoscere un dato piuttosto evidente. La posizione di Debora Donnini si rifà al magistero pontificio e in particolare a quanto dichiarato da Giovanni Paolo II nella Mulieris dignitatem: «L’essere genitori – anche se appartiene ad ambedue – si realizza molto più nella donna, specialmente nel periodo prenatale. È la donna a “pagare” direttamente per questo comune generare, che letteralmente assorbe le energie del suo corpo e della sua anima. Bisogna, pertanto, che l’uomo sia pienamente consapevole di contrarre, in questo loro comune essere genitori, uno speciale debito verso la donna. Nessun programma di “parità di diritti” delle donne e degli uomini è valido, se non si tiene presente questo in modo del tutto essenziale» (Mulieris dignitatem, 18).
Molti i temi toccati durante la presentazione e in particolare quelli assai delicati dell’aborto e delle recenti modifiche apportate alle linee guida sulla pillola RU 486. Non è mancata anche una riflessione sulla cosiddetta “maternità surrogata”. Debora Donnini ha sottolineato come essa rappresenti una mortificazione per le donne, quasi sempre povere, ridotte a produttrici di merci per soddisfare i capricci degli adulti. Con la maternità surrogata si spezza il legame naturale fra madre e figlio.
A seguito della relazione dell’autrice si è sviluppato un ampio, vivace dibattito, evidente segno di quanto certi temi siano particolarmente sentiti, non solo dai presenti, ma dall’opinione pubblica in generale. La serata si è conclusa con l’intervento di don Giorgio Carini che ha ringraziato l’autrice e gli organizzatori dell’incontro per avere dato a tutti gli intervenuti la possibilità di riflettere su temi così importanti.
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