Il vaccino contro il Covid-19 dev’essere sicuro ed equo, con possibilità di accesso per tutti. È quanto scrive la Presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), in una lettera indirizzata ai leader e capi di Governo dell’America Latina e dei Caraibi. Sebbene il Celam riconosca gli sforzi dell’intera comunità scientifica per produrre un vaccino contro questo virus, si avverte nella lettera che “si deve dimostrare che i vaccini sono sicuri ed eticamente testati”, il tradizionale avvertimento medico del primum non nocere dovrebbe sempre guidare gli scienziati. Al tempo stesso, scrivono i vescovi latinoamericani, “ci preoccupano l’esperienza di commercializzazione, con eccessivi margini di profitto, e i monopoli legali nella produzione di nuovi farmaci”. Una realtà che ci “porta a chiedere che vengano adottati provvedimenti opportuni per assicurare che i vaccini siano accessibili a tutti, dando priorità ai più poveri e a coloro che più sono stati colpiti dalla pandemia, nel nostro continente e in tutto il mondo. Non succeda che, ancora una volta, il criterio economico marginalizzi la salute di coloro che più sono colpiti dall’attuale crisi sanitaria, appunto i poveri”.
Come già è noto, la crisi causata dal Covid-19; ha rivelato le carenze delle strutture sociali dove la povertà è in aumento nella maggior parte dei popoli della nostra America Latina e dei Caraibi. Secondo il Celam, “è urgente che economisti e scienziati cerchino un nuovo ‘vaccino’ contro le strutture sociali malate”.
Si legge, ancora, nella lettera: “Non dobbiamo vedere tutto come una maledizione o una punizione di Dio, ma piuttosto come il risultato del ‘peccato strutturale’ e del ‘peccato ecologico’ che colpiscono la nostra regione e che dobbiamo superare tutti insieme. Chiediamo che le politiche pubbliche tengano sempre presenti, prima di tutto, gli uomini e le donne della nostra terra e soprattutto i più poveri. Lo rivendichiamo in nome di Dio!”.
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