Ha sempre desiderato che “l’Unione europea non fosse solo un oggetto politico più o meno sopportato dai cittadini ma diventasse uno spazio culturale condiviso da tutti i cittadini”. Era questa la “visione europea” di mons. Hippolyte Simon, morto ieri a causa di una lunga malattia che lo ha costretto nel 2016 a lasciare l’incarico di arcivescovo di Clermont e a ritirarsi a Caen, dove è stato superiore del Seminario interdiocesano.
A ricordare la sua figura è mons. Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese, in una nota. Mons. Simon è stato anche vice presidente della Cef dal 2007 al 2013, affiancando il card. André Vingt-Trois, e membro della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea. “La sua vasta cultura politica gli ha permesso di intervenire spesso sul rapporto tra la Chiesa cattolica e le religioni, in generale, e lo Stato, soprattutto nel particolare contesto di separazione che esiste in Francia”, scrive mons. de Moulins-Beaufortù. È sempre stata una voce molto ascoltata della Chiesa cattolica francese: la sua profonda formazione politica infatti gli permetteva di fare luce nei momenti di “confusione, segnalare i cambiamenti, mettere in guardia dalle tentazioni ricorrenti da parte dello Stato” e soprattutto richiamare le religioni al loro ruolo di “agenti di coesione nazionale”. “Mons. Simon sapeva anche come guardare alle evoluzioni sociali su scala dell’intera Europa”.
“Era lucido sui possibili eccessi delle società umane ma anche determinato nella speranza che dovrebbe abitare le nostre prospettive”. Finché le sue forze glielo hanno permesso, ha partecipato con questo spirito alla vita della Chiesa di Francia. “Con i vescovi di Francia – conclude mons. de Moulins-Beaufort -, rendo grazie a Dio per il ministero del vescovo Hippolyte Simon e per la sua persona. Personalmente ho molta gratitudine per il suo atteggiamento sempre incoraggiante: nelle discussioni, sapeva sempre portare elementi nuovi alla riflessione, lasciando grande libertà di pensiero e decisione. Possa Dio dargli la ricompensa promessa ai buoni servitori”.
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