Di Giuseppe Mariucci
MONTELPARO – Abbiamo incontrato il Presidente dell’Istituto M.P.P. Mancinelli (struttura sanitaria residenziale riabilitativa per disabili di Montelparo), Andrea Funari, che lascia la presidenza per decorrenza dei termini e gli abbiamo voluto rivolgere alcune domande.
-Ciao Andrea! Al Mancinelli, dunque, è tempo di Bilanci! Cosa puoi dirci riguardo alla tua quasi decennale carica?
Dopo 9 anni, si chiude la mia esperienza da Presidente del C.d.A.!
Concludo l’incarico con le imminenti elezioni comunali del 20 settembre che porteranno a nuove nomine.
Dal punto di vista amministrativo, sono stati certamente anni difficili! Soprattutto i primi!
Appena entrato in carica, si sono dovute affrontare situazioni complesse ferme da anni e mai risolte dalle precedenti amministrazioni. In particolare, l’acquisizione di autorizzazioni ed accreditamenti della struttura, indispensabili alla sopravvivenza dell’Ente e previste dalla lontana legge regionale 20 del 2000 che avevano indotto, pochi mesi prima, ad uno spostamento temporaneo dell’attività nei locali dell’Ostello Comunale, situazione emergenziale gestita in maniera esemplare dal precedente consiglio sempre incaricato dal Sindaco Screpanti, che per primo ha affrontato la problematica.
Contemporaneamente, sotto il profilo economico, oltre all’ampio sforzo volto all’adeguamento strutturale al fine del rientro in sede degli ospiti, sono stati pagati gli ingenti risarcimenti danni che avevano contraddistinto negli anni precedenti il Mancinelli in negativo.
Nonostante ciò, un altro obiettivo, fortemente voluto dell’amministrazione, è stato quello di realizzazione l’ampliamento della struttura che ha permesso il riconoscimento di un n. di ospiti convenzionati superiore di 8 unità (RSA disabili, legge 20/2002) a quelli previsti in precedenza, circostanza che ha consentito di non dimettere pazienti e di stabilizzare il bilancio.
-Oltre all’Istituto, che cosa è stato realizzato sotto la tua presidenza?
Altro fondamentale intervento ha interessato lo stabile denominato “ex pizzeria’ con un primo lavoro volto alla bonifica del tetto attraverso la rimozione dell’amianto e poi ristrutturato al fine di essere adibito a poliambulatorio con punto analisi a disposizione dei tutti i cittadini di Montelparo, cosa solamente rinviata a causa dell’emergenza COVID 19 e dove già opera un ambulatorio odontoiatrico.
Recentemente è’ stata acquistata la “casetta” adiacente alla Chiesa di Santa Maria Novella già in fase di ristrutturazione al fine di adibire uno dei due appartamenti a stanze per ospitare familiari che vorranno trattenersi al fianco dei propri congiunti e/o per i dipendenti in caso di emergenza dovuta a difficoltà di rientro presso la propria abitazione ad esempio a causa della neve; tale struttura permetterà anche di liberare degli spazi nell’edificio principale al fine di adibirli ad ulteriori laboratori per i ragazzi e per gli anziani.
–Dal punto di vista delle energie sostenibili?
È stata rifatta integralmente la centrale termica con posizionamento di pannelli fotovoltaici e, quindi, con ottimizzazione dei consumi e risparmio energetico.
–Come è cambiato l’assetto del personale sotto la tua guida?
Importante sotto il profilo di un miglioramento dei servizi è stata la definizione e l’attuazione dell’ampliamento di quello infermieristico esteso anche alla notte e quindi ora operante h 24 con conseguente maggior tutela degli ospiti e degli operatori, con aumento consistente di personale.
Non a caso non si sono più verificati interventi della guardia medica e del 118 se non per i casi più gravi ed indispensabili.
Si sono operate delle assunzioni dirette che hanno permesso una gestione più organica dei dipendenti e di risolvere problematiche quali l’intermediazione del personale tra quelli dell’ente e della cooperativa incaricata di servizi specifici.
-Parlaci delle difficoltà relative al terremoto.
Purtroppo, dopo gli ottimi risultati iniziali e il ricrearsi di possibilità di crescita e di ampliamento, fattori esterni e imprevedibili hanno complicato ancora l’attività amministrativa.
In primis il terremoto del 2016 che ha comportato l’evacuazione integrale della struttura principale in data 30/10 e che solo il tempestivo intervento a seguito della prima scossa del 24 agosto volto alla messa in sicurezza della torretta poi soppressa, ha scongiurato guai ben peggiori.
Il terremoto ha interrotto, causa il venir meno anche di strutture comunali, l’attività convegnistica che pure è stata in parte portata avanti attraverso la realizzazione di presentazione di eventi – presentazione di libri e corso sulla disfagia svolto nel giardino adiacente la struttura che ha visto la presenza di numerosi professionisti del settore.
Il terremoto, oltre a danneggiare parte dell’edificio principale ha anche lesionato la struttura di proprietà comunale denominata ex scuola elementare che doveva essere completata dopo il rifacimento del tetto per l’ampliamento della Residenza Protetta per anziani! Il progetto potrà riprendere parallelamente alla ricostruzione post-sisma.
–Come non chiederti adesso dell’emergenza covid-19 considerando la “Fragilità” degli ospiti presenti.
Non essendo ancora finita l’emergenza COVID 19, anzi, non si può, in ogni caso, non sottolineare come gli interventi pronti e tempestivi di chiusura e acquisizione dei d.p.i. abbiano ad oggi scongiurato il verificarsi di contagi anche se la guardia deve essere mantenuta altissima.
Un plauso, alla direzione e a tutti gli operatori per come hanno gestito tale fase e quella sopra ricordata del terremoto del 2016 che se non gestita in maniera esemplare avrebbe comportato gravi problematiche e conseguenze per il Mancinelli.
–Parliamo ora degli ospiti in relazione con l’ambiente esterno. L’interazione sociale è importante per loro e per chi li conosce. Cosa avete fatto riguardo a questo importante aspetto?
Molteplici sono state le attività realizzate con i ragazzi! Dalla piscina, all’ippoterapia, escursioni, mare, laboratori di vario genere.
Così come nel corso degli anni è cresciuta la relazione e la collaborazione con le famiglie degli ospiti, componente essenziale del Mancinelli che è stata e dovrà esserlo ancora di più, di gran lunga valorizzata.
È stata istituita una festa annuale che ha avuto un gran successo e che vede protagonisti i ragazzi e le loro famiglie nell’ottica di una partecipazione attiva degli ospiti alla vita paesana, segno di integrazione e solidarietà, di cui la collettività Montelparese è esempio.
Tra le tante attività da segnalare sicuramente la visita a Papa Francesco dell’autunno del 2019 che ha visto protagonisti i ragazzi e gli operatori restando nei ricordi di tutti noi.
–Per concludere. Come è lasci la tua gestione sotto il profilo economico-finanziario?
Nonostante le molteplici spese straordinarie, legate, come detto, al terremoto, al covid19, alle vecchie vertenze e agli investimenti edilizi sopra ricordati (oltre 1.500.000,00 €), il bilancio ha avuto sempre consistenti avanzi (l’ultimo esercizio si è chiuso con un avanzo di 329.000,00 €), e senza mai sforamenti di cassa (cosa che accadeva regolarmente fino ad 8 anni fa);
Negli anni si è riusciti anche a recuperare i ritardi nei pagamenti verso I fornitori, in particolare con la cooperativa di servizi, e a saldare definitivamente i salari accessori al personale anch’essi fermi da anni e definitivamente recuperati.
Contemporaneamente, sotto il profilo economico, oltre all’ampio sforzo volto all’adeguamento strutturale al fine del rientro in sede degli ospiti, sono stati pagati gli ingenti risarcimenti danni che avevano contraddistinto negli anni precedenti il Mancinelli in negativo. Questi costi eccessivi per le casse dell’Ente del periodo hanno bloccato gli investimenti previsti per la ristrutturazione delle ex scuole da adibire a Residenza Protetta Anziani rinunciando al finanziamento regionale, se pur di poca entità ovvero 150.000,00 € a luogo di investimenti per l’apertura della struttura di oltre 750.000,00 € chiavi in mano; si è comunque deciso di rifare il tetto per evitare infiltrazioni e rinviare la ristrutturazione totale dell’immobile una volta stabilizzata la situazione del “Mancinelli”(ristrutturazione poi non possibile a seguito del terremoto 2016).
–Sotto il profilo streattamente personale, che cosa ti lascia questa esperienza?
Nel terminare questo incarico, non posso non ritenermi fortunato ed onorato di averlo potuto ricoprire per tanti anni. A tal proposito voglio ringraziare il Sindaco Marino Screpanti e l’Amministrazione Comunale per la fiducia accordatami, nonché i componenti del consiglio di amministrazione, presenti e passati, per la preziosa e costante collaborazione e confronto.
Un ringraziamento ai familiari degli ospiti per aver apprezzato il lavoro svolto in particolare nei momenti emergenziale dando il loro prezioso contributo.
Infine, un grazie al direttore Emanuele Sassù, oltre che amico, collaboratore che ha saputo affrontare i momenti di difficoltà con grande competenza e prontezza e quotidiano punto di riferimento, ai direttori sanitari che si sono succeduti nell’incarico e a tutti i dipendenti che, quotidianamente con amore, devozione e professionalità svolgono il loro lavoro.
–Le ultime riflessioni su questa esperienza?
Arrivato il momento di salutare il Mancinelli, ritengo che questo sia quello migliore, per due motivi.
Il primo, evidente a tutti, è concludere l’incarico lasciando una struttura migliorata e rimessa in sesto, pertanto, chi verrà dopo potrà concentrarsi esclusivamente sul creare nuove opportunità di crescita e sviluppo senza perdere tempo ad affrontare problemi irrisolti.
Il secondo, perché credo sia stato finalmente recepito da tutte le componenti dell’Ente (amministrazione, direzione, dipendenti e famiglie), che mettendo al centro il Mancinelli e i propri ospiti e lavorando tutti insieme verso un’unica direzione ed un unico obiettivo, si raggiungono risultati per tutti indistintamente e si crea un ambiante dove è piacevole vivere e lavorare, concetto questo da me espresso sin dal primo giorno.
Avere consapevolezza di appartenere ad una realtà di eccellenza e di valore sicuramente aiuterà a conseguire altri obiettivi.
Abbiamo condiviso momenti molto felici (vedi la visita al Papa) e momenti molto tristi (penso alla perdita di ospiti “storici” o di giovani dipendenti); tutti hanno contribuito ad unirci, a farci crescere e a creare una identità che sono sicuro nessuno potrà più smembrare.
Infine, il più caloroso abbraccio lo riservo ai ragazzi ed agli anziani del Mancinelli. Sono tante le cose che grazie a loro e a questa esperienza porterò con me: ho imparato che dove c’è disabilità e bisogno di assistenza e aiuto vi è possibilità di migliorarsi e di vivere emozioni che arricchiscono profondamente la vita personale contribuendo a valorizzare le relazioni umane; nel mondo della disabilità è vero che c’è molto da dare, ma è altrettanto vero che è molto di più quello che si riceve.
–Grazie Andrea per questo resoconto sulla tua importante esperienza da Presidente presso uno degli Enti più prestigiosi di Montelparo, ma non solo! Se vuoi puoi senz’altro continuare a raccontarci il tuo trascorso al Mancinelli di Montelparo.
Si. Vorrei aggiungere 3 cose:
Grazie Ragazzi!
Viva il Mancinelli e Viva Montelparo!
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