“Davanti alla pandemia e alle sue conseguenze sociali, molti rischiano di perdere la speranza. In questo tempo di incertezza e di angoscia, invito tutti ad accogliere il dono della speranza che viene da Cristo”. Lo ha detto Papa Francesco nella catechesi dell’udienza generale, dalla Biblioteca del Palazzo apostolico vaticano. “La pandemia ha messo in rilievo e aggravato i problemi sociali, soprattutto la disuguaglianza. Alcuni possono lavorare da casa, mentre per molti altri questo è impossibile. Certi bambini, nonostante le difficoltà – ha proseguito -, possono continuare a ricevere un’educazione scolastica, mentre per tantissimi altri questa si è interrotta bruscamente. Alcune nazioni potenti possono emettere moneta per affrontare l’emergenza, mentre per altre questo significherebbe ipotecare il futuro”. Per il Papa, “questi sintomi di disuguaglianza rivelano una malattia sociale; è un virus che viene da un’economia malata. È il frutto di una crescita economica iniqua, che prescinde dai valori umani fondamentali. Nel mondo di oggi, pochi ricchissimi possiedono più di tutto il resto dell’umanità. Ripeto questo perché ci farà pensare: pochi ricchissimi, un gruppetto, possiedono più di tutto il resto dell’umanità. Questa è statistica pura. È un’ingiustizia che grida al cielo!”. Nello stesso tempo, ha aggiunto il Papa, “questo modello economico è indifferente ai danni inflitti alla casa comune. Siamo vicini a superare molti dei limiti del nostro meraviglioso pianeta, con conseguenze gravi e irreversibili: dalla perdita di biodiversità e dal cambiamento climatico fino all’aumento del livello dei mari e alla distruzione delle foreste tropicali. La disuguaglianza sociale e il degrado ambientale vanno di pari passo e hanno la stessa radice: quella del peccato di voler possedere e dominare i fratelli e le sorelle, la natura e lo stesso Dio. Ma questo non è il disegno della creazione”.
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