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Papa Francesco: “lo sport sia inclusivo, fraterno, capace anche di guarire ferite”

“Insieme, il 20 maggio scorso, abbiamo lanciato l’iniziativa sportiva solidale We Run Together, come sostegno e ringraziamento per due realtà in prima linea nell’assistere i malati di coronavirus: l’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e la Fondazione Poliambulanza di Brescia. Oggi una rappresentanza del loro personale è qui presente. Benvenuti! Salutando voi, saluto tutti i vostri colleghi d’Italia e del mondo intero, che lavorano con sacrificio accanto ai malati. Dio vi renda merito per il vostro impegno!”.

Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza, nella Biblioteca privata, una rappresentanza dei partecipanti all’iniziativa sportiva e solidale We Run Together, promossa da Athletica Vaticana – con il Cortile dei Gentili, le Fiamme Gialle e Fidal Lazio – per il personale degli ospedali di Bergamo e di Brescia. “E oggi – ha aggiunto il Pontefice – desidero ringraziare anche tanti atleti di vari Paesi, che hanno offerto vari oggetti sportivi per l’asta solidale. Mi ha fatto molto piacere sapere che alcuni atleti hanno anche aperto la porta della loro casa per la gioia di un incontro diretto. E questo è importante; aprire la porta della propria casa, è aprire il cuore. È un segnale per dire: ‘Ti apro il cuore!’”.
Accompagnati dal card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, erano presenti 6 degli oltre 150 protagonisti dello sport che hanno sostenuto personalmente l’asta solidale: Nicole Orlando, Daniele Cassioli, Monica Contrafatto, Valerio Aspromonte e Carolina Erba, che per We Run Together hanno aperto la porta di casa a una famiglia di Bergamo. Con loro anche Manuela Olivieri Mennea, moglie di Pietro Mennea.
“In effetti – ha osservato il Santo Padre -, l’iniziativa We Run Together ha fatto incontrare sullo stesso piano di dignità umana e sportiva campioni famosi e altri campioni che portano una disabilità e che così fanno onore allo sport. Uno sport inclusivo, fraterno, capace anche di guarire ferite, di costruire ponti e amicizia sociale. Questo, soprattutto per i più giovani, è un messaggio eloquente. E un vero sport, sempre ha quella dimensione di amatorialità”.
Il Papa ha personalmente ringraziato il personale degli ospedali “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo e “Fondazione Poliambulanza” di Brescia per il loro servizio, in prima linea, nella lotta contro il Covid-19.

Francesco ha anche ringraziato le realtà che hanno collaborato con Athletica Vaticana nell’iniziativa We Run Together: il Cortile dei Gentili, le Fiamme Gialle e Fidal Lazio. L’asta sportiva di beneficenza We Run Together è stata lanciata da Papa Francesco, il 20 maggio scorso, con un’udienza e un videomessaggio. Sono stati raccolti 100.000 euro. All’iniziativa hanno partecipato oltre 150 atleti, molti dei quali con disabilità, e numerose squadre e società sportive internazionali. Il Papa ha donato 4 oggetti sportivi per l’asta. L’obiettivo dell’iniziativa è stato sì raccogliere fondi ma anche testimoniare la possibilità di uno sport che sia davvero solidale e inclusivo. Il progetto nasce “in sostituzione” del Meeting inclusivo di atletica (con campioni, disabili fisici, mentali, rifugiati e carcerati) che avrebbe dovuto svolgersi il 21 maggio scorso del Centro sportivo della Guardia di Finanza a Castelporziano. Papa Francesco, nell’udienza ha incoraggiato Athletica Vaticana a portare avanti questo modo di vivere lo sport, augurando che il Meeting, rimandato a causa della pandemia, possa realizzarsi al più presto.
Sulla stessa linea dei contenuti del Meeting e dell’asta – e cioè la testimonianza di uno stile sportivo solidale e inclusivo, per tutti – è la pubblicazione del libro “Mettersi in gioco” che raccoglie i pensieri di Papa Francesco sullo sport, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, con il patrocinio di Athletica Vaticana. Dopo aver donato una copia ai presenti, il Pontefice ha concluso: “Grazie a tutti per quello che fate e per questo incontro. Con l’aiuto di Dio, we run together, corriamo insieme, per la fraternità e la dignità umana”.

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