“Ogni cosa è fotografata”: è il titolo della mostra promossa dal Pime di Milano, che ritrae la Cina attraverso lo sguardo di Leone Nani, il missionario e fotografo tra i più importanti testimoni della situazione del Paese all’epoca della transizione dall’impero alla repubblica. “Nel 1911, in Cina cade l’impero e si afferma la repubblica. È il crollo del vecchio mondo confuciano con la relativa, rapida e violenta trasformazione della società cinese”, spiega un comunicato. “Uno dei più importanti testimoni dell’epoca è il missionario e fotografo Leone Nani, che, attraverso un reportage realizzato tra il 1903 e il 1914, ne riporta una eccezionale documentazione storica”. Questi scatti – oltre 600 lastre – sono stati conservati dal Pontificio istituto per le missioni estere, il Pime di via Monterosa 81 a Milano, che dal 19 settembre dopo la pausa estiva, riprende il programma degli eventi culturali e religiosi. L’appuntamento si colloca nella ricorrenza dei 150 anni dell’attività missionaria del Pime nelle ‘Terre di mezzo’, che vede anche il martirio di 7 padri. “L’esposizione è anche un’occasione per stimolare la riflessione su come è cambiata la rappresentazione della realtà e su quanto abbiano contribuito i nuovi mezzi digitali oggi disponibili, grazie all’accostamento delle immagini di Nani ad altre tratte dalla piattaforma fotografica 14&15 Mobile Photographers la vetrina internazionale di professionisti che scattano con smartphone e tablet”.
L’ingresso alla mostra è libero. L’esposizione è aperta tutti i giorni dal 19 settembre a fine anno, dalle ore 9 alle 18 (accessi contingentati secondo le misure di sicurezza per il Covid).

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