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“Non mi devi servire perchè sei nero” frase choc in un albergo della Riviera delle Palme

DIOCESI – Pubblichiamo la nota della Caritas Diocesana di San Benedetto del Tronto su un fatto di razzismo successo in un albergo della Riviera delle Palme.
Finito il lockdown le agende sono tornate a popolarsi di impegni e alla sera si arriva un po’ stanchi. Prima di coricarsi non manca un’occhiata al cellulare. Noto un vocale di Mohamed, uno dei ragazzi della casa di accoglienza, solare, intelligente, sempre disponibile.
Ha lavorato con un tirocinio formativo tutta l’estate presso uno chalet e i proprietari si sono complimentati per la competenza con cui ha svolto il suo lavoro ora lavora in un Hotel della costa.
L’ho ascoltato più volte. Stentavo a credere alle sue parole pronunciate, con voce un po’ agitata, sulla chat della Caritas: “Ragazzi scusatemi per il disturbo, ma voglio condividere con voi una cosa che veramente mi ha toccato molto. Oggi ho dovuto fare il cameriere. A pranzo è andata benissimo, però stasera è successo qualcosa che mi ha ferito profondamente. La sale era piena, strapiena di gente. Ad un certo punto arriva un signore e io gli dico: “prego signore mi dica cosa vuole“. E questo signore cosa mi dice? “Guarda non mi devi servire perché sei nero“. Ha detto proprio così, davanti a tutti:” non mi devi servire perché sei nero”.
Ragazzi, immaginate come mi sono sentito, in quel momento: volevo proprio sparire… allora ho spiegato al cameriere che stava vicino a me e gli ho detto: “guarda il signore ha detto che non lo devo servire perchè sono nero”. Mamma mia è successo un macello, il ragazzo si è arrabbiato tantissimo e ha detto “Guardi signore lei non deve dire queste cose perchè non è giusto. Non è giusto! Che importa se lui è nero o bianco!?”
Il signore ha iniziato a gridare che non gli si doveva parlare così, perché era più anziano ed infine è arrivato anche lo chef…..è successo proprio un ‘macello’ ragazzi. Mah, siamo nel 2020 ed esiste ancora gente così? Comunque ragazzi vi giuro che questa cosa mi ha toccato molto, perchè c’era tanta gente lì, la gente mi guardava e io…io…
Condivido questo con voi … io stasera dormirò con questa tristezza, non è una rabbia è proprio una tristezza!”
Don Gianni Croci, direttore della Caritas diocesana afferma: “Tra me e me ho pensato che questo signore forse sarà stato pure cristiano… Un episodio di questo genere si commenta da solo. Abbiamo pensato di condividerlo anche con voi, perché possa aiutare a riflettere e soprattutto e soprattutto a far risorgere, nella testa e nel cuore, quel po’ di umanità che ogni persona ha in dotazione.
Da questa tragica esperienza della pandemia forse si può venir fuori solo attraverso la fraternità e l’amicizia sociale come suggerisce papa Francesco.
Il silenzio della notte porta a galla il vissuto del giorno, quello proprio e quello delle persone a cui vuoi bene… e la tristezza bussa, non solo alla vita di Mohamed!”
La nostra redazione esprime piena solidarietà a Mohamed tenendo ben presente il monito di Papa Francesco: “Non possiamo tollerare né chiudere gli occhi su qualsiasi tipo di razzismo”.
Redazione:

View Comments (2)

  • Per offendere un ragazzo in questo modo penso che qualcosa è successo a priori in quel "signore" per aver reagito in quel modo. Oppure è persecutore dovuto al razzismo o motivi politici.
    Una cosa è sicura, quella persona non avendo educazione, non è nulla e come tale va considerato.
    Adesso il maleducato sono io, non importa.
    Queste cose fanno troppo male.

  • Questo signore non doveva essere servito da nessuno,ne camerieri bianchi ne da quelli di colore. Questo è quello che avrei fatto io mi sarei alzata e avrei chiesto a tutte le persone che stavano cenando di alzarsi tutte in piedi e di indignarsi con me e chiedere Unite e in coro e con grande gentilezza al signore di accomodarsi fuori dal locale perché la sua presenza tra persone educate e civili non era gradita e perché queste cose non vanno tollerate. Purtroppo la madre dei cretini e degli stolti è sempre incinta e di questi personaggi è pieno il mondo ma spetta a noi scoraggiare questi sopprusi quando ne siamo testimoni, di qualunque sopraffazione si tratti,di qualsiasi ingiustizia tocca a noi sminuire le parole e gli atti ignobili ed interrompere questa violenza gratuita e sterile chiunque ne fosse la città.

    Vittima.