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Stop temporaneo a sperimentazione vaccino Astrazeneca

“Niente allarmismi. Questa sospensione fa parte delle regole del gioco” e “dimostra serietà nei controlli e responsabilità nella valutazione di quanto accaduto”. Lo dice al Sir Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all’Università Cattolica e direttore dell’Unità di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, commentando la sospensione, da parte della società farmaceutica Astrazeneca, dei test clinici sul candidato vaccino contro il coronavirus che sta sviluppando con l’Università di Oxford e l’Irbm di Pomezia, dopo una “seria potenziale reazione avversa” di uno dei partecipanti alla sperimentazione in Gran Bretagna.
“Non mi stupisco più di tanto – prosegue Cauda -. Tutto ciò che riguarda il coronavirus si amplifica e raggiunge una dimensione mediatica superiore a qualunque informazione su qualsiasi vaccino. Io ho eseguito diverse sperimentazioni di farmaci e i momenti di riflessione sulla base di quanto si ottiene sperimentalmente sono azioni di routine. Non si sa ancora che cosa sia realmente avvenuto in questo partecipante alla sperimentazione – i media parlano di reazione avversa – ma questo momentaneo stop dimostra che il sistema di controllo su efficacia e sicurezza funziona bene”. Questa vicenda, prosegue, “non va né sottovalutata né ingigantita: fa parte delle regole del gioco della sperimentazione che prevedono anche la possibilità di pause e battute d’arresto. Sarà importante capire che tipo di effetto avverso il vaccino abbia provocato nel volontario britannico. Sulla base delle mie sperimentazioni su farmaci, posso dire che gli effetti avversi, anche se minimi, vanno sempre tenuti in considerazione e attentamente valutati”.
Intanto l’Irbm di Pomezia ha fatto sapere che il quadro clinico avverso si è verificato ad oggi in uno solo dei 50mila soggetti volontari su cui il vaccino è stato testato, mentre Astrazeneca il mese scorso ha reclutato negli Usa 30mila persone disposte a sottoporsi alla sperimentazione. Per Cauda, lo stop temporaneo alla sperimentazione “dimostra serietà nei controlli e responsabilità nella valutazione di quanto accaduto. Rispetto agli altri tipi di vaccini si è corso molto, ma l’esigenza di averne uno in tempi brevi non può far derogare alle regole di sicurezza”. In questa fase, conclude, “non alimenterei allarmismi, ma leggerei in positivo l’accaduto come impegno serio e responsabile nei confronti del target di sicurezza ed efficacia che deve essere sempre perseguito”.

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