Con queste parole si apre il saluto di Don Luigino Scarponi, parroco di Sant’Egidio alla Vibrata alla dirigente scolastica.
Don Luigino: “Veniamo da un anno profondamente segnato drammaticamente dalla diffusione del COVID-19. Ci siamo trovati impauriti e smarriti e impreparati ad affrontare questa insolita emergenza. Come non riconoscere l’immane sforzo operato dai docenti e famiglie e alunni nell’approntare e seguire con profitto, l’insegnamento a distanza e portare a compimento l’anno scolastico con gli esami in video e in presenza? Come non apprezzare lo sforzo organizzativo, in collaborazione con il Comune, per la riapertura in sicurezza secondo i minuziosi parametri dei protocolli ministeriali?
Complimenti! Sempre avanti in spirito di servizio.
La formazione al servizio, culmine del fine formativo della scuola, nella società per la promozione del bene comune, interpella tutte le “agenzie educative” in primis la Famiglia e non ultima la Parrocchia e l’intera rete associativa e sportiva che innerva la società civile santegidiese, a «unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna».
Dice Papa Francesco: “L’attuale pandemia ha evidenziato la nostra interdipendenza: siamo tutti legati, gli uni agli altri, sia nel male che nel bene. Perciò, per uscire migliori da questa crisi, dobbiamo farlo insieme, tutti quanti, nella solidarietà.”
Chi più della scuola ha il potere e le possibilità di educare e formare alla relazione, alla solidarietà, all’inclusione, alla tolleranza?
Compito certamente arduo ma essenziale, perché questo è il fine stesso di tutta l’Istituzione scolastica, come leggo anche nella vostra offerta formativa. Così potrà farsi frontiera avanzata della preoccupazione e sfida educativa, ponendosi a servizio della Comunità, assicurando un servizio formativo e culturale.
Sant’Egidio è sempre più una società multietnica e multiculturale, e la scuola tocca con mano questa grande opportunità. “Nelle classi, nelle aule e nei laboratori si cresce insieme e si costruisce un’identità di relazione: l’Italia, l’Europa, la mondialità del futuro. In tutte le età della vita, ma tanto più nell’infanzia, nell’adolescenza e nella prima età adulta il processo di crescita psico pedagogico non può realizzarsi senza l’incontro con gli altri e la presenza dell’altro fa nascere le condizioni necessarie per il fiorire della creatività e dell’inclusione.” L’educazione mira alla formazione integrale della persona, chiamata a vivere in maniera responsabile una specifica vocazione in solidarietà con tutti gli uomini”.
Il parroco di Sant’Egidio conclude: “Egregia, gentilissima e competente Signora, non voglio farle la predica, dove per deformazione costituzionale, facilmente e frequentemente scivolo. Solamente le scrivo e tramite Lei, agli Alunni, al Collegio Docente, al Corpo Amministrativo e ATA, per assicurare vicinanza, stima, incoraggiamento, collaborazione e preghiere:
“Perché docenti, genitori e studenti all’interno della Comunità scolastica e nella società imparino a educarsi vicendevolmente nella ricerca della vera sapienza.”
Buon lavoro! e che il Signore ci e vi assista”.