“Non contento di bombardare a tappeto gli insediamenti civili della Repubblica dell’Artsakh, di lanciare razzi su Stepanakert e le altre città, di costringere la popolazione a vivere nelle cantine come accaduto durante la guerra degli anni Novanta, ora il dittatore Aliyev arriva a colpire anche i simboli religiosi. Questa mattina è infatti stata colpita da razzi la cattedrale di Ghazanchetsots (san Salvatore) nella cittadina di Shushi”. A denunciarlo oggi, con un comunicato, è il “Consiglio per la comunità armena di Roma”. Si tratta, si legge nel testo, “di un atto gravissimo e ancora una volta domanda l’attenzione dell’Italia e dell’Europa e la condanna di queste azioni barbare che colpiscono la fede degli individui. L’Azerbaigian – prosegue il testo – (forse per compiacere i mercenari jihadisti tagliagole che combattono per esso) cerca di spostare il conflitto sul piano di una guerra di religione. Tutto ciò è inaccettabile; è vergognoso colpire simboli religiosi a qualunque confessione essi appartengano”. “La cattedrale di Shushi – viene spiegato nella nota – sorge in luogo piuttosto isolato lontano da qualsiasi edificio che possa avere un minimo interesse strategico. È stata colpita in quanto simbolo della rinascita del popolo armeno dopo la guerra di trenta anni fa”.

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