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FOTO Celebrazione di San Benedetto Martire, Vescovo Breciani: “Solo insieme, ognuno con la propria responsabilità, possiamo costruire il bene per tutti noi”

DIOCESI – Si è svolta Martedì pomeriggio alle ore 17.00, presso Piazza Bice Piacentini, la Messa in onore del Santo Patrono della città, San Benedetto Martire. Viste le favorevoli condizioni metereologiche, si è deciso all’ultimo momento di celebrare all’aperto. Così, in una piazza composta e silenziosa, con i fedeli distanziati e muniti di mascherina, come previsto dalle norme vigenti per il contenimento della diffusione del covid-19, il Vescovo Carlo Bresciani ha presieduto la celebrazione insieme a don Guido Coccia, don Patrizio Spina e don Romualdo Scarponi. Presenti nelle prime file tutte le massime autorità civili e militari: il Sindaco Pasqualino Piunti insieme ad alcuni assessori e consiglieri comunali, il questore ed il viceprefetto della provincia di Ascoli Piceno, il Comandante dei Carabinieri, rappresentanti della Guardia Costiera della Finanza.

Il Vescovo Bresciani, dopo aver salutato cordialmente tutte le autorità presenti ed averle ringraziate per la partecipazione, ha ricordato che “la preghiera non è mai un affidare solo a Dio quello che noi possiamo e dobbiamo fare, bensì è l’invocazione del suo aiuto, affinché abbiamo il coraggio del dovuto e la forza di portarlo a termine. In questo ci è di insegnamento proprio il comportamento del martire San Benedetto il quale non affidò solo a Dio la difesa della fede e della libertà, sentendosi così esonerato da una testimonianza personale, bensì chiese a Dio l’aiuto per essere fedele anche nella terribile prova che gli sarebbe costata, senza tirarsi mai indietro.”

Durante l’omelia, il Vescovo Carlo ha più volte ribadito come la storia del santo patrono sia di esempio e di riflessione per tutti i Sanbenedettesi: la sua vita, infatti, “ci ricorda che la fede cristiana non ci esonera affatto dai nostri doveri, spesso gravosi, verso la città degli uomini che abitiamo e verso la Chiesa, con tutte le difficoltà che questo comporta. Si tratta di quei doveri che tutti dobbiamo assumerci, in quanto cittadini e cristiani, nei ruoli specifici che ognuno di noi riveste, siano essi ruoli pubblici o privati. Noi lo sappiamo, Dio cammina insieme con noi e il santo patrono intercede da Dio le grazie di cui abbiamo bisogno per portare il peso della fatica quotidiana. A volte questa fatica è grande, non possiamo illuderci, e sperimentiamo che le forze e i mezzi a nostra disposizione sono impari rispetto al compito. Per questo chiediamo l’aiuto di Dio, non per tirarci indietro, ma perché Egli ci aiuti a fare fino in fondo la nostra parte, aggiungendo poi lui quello che a noi è impossibile. Impossibile a noi, ma non a lui.”

Particolarmente sentite e gradite dalla comunità le parole con cui il Vescovo Bresciani ha parlato della comunità sanbenedettese: “Non spetta a me fare qui l’elenco dei problemi che la nostra città deve affrontare per il bene di tutti noi che la abitiamo, ce ne sono sempre tanti ovunque, perché viviamo non nel mondo della perfezione (questo sarà il Paradiso), ma in un mondo limitato, perché fatto da uomini limitati, come tutti noi. Viviamo insieme non per difendere i privilegi di qualcuno, ma per aiutarci reciprocamente a superare, passo passo, i limiti e le povertà più pesanti di cui soffrono soprattutto i più deboli tra noi. Dio ci fa Chiesa, e con questo ci ricorda che dobbiamo camminare insieme e che, solo insieme, ognuno con la propria responsabilità, possiamo costruire il bene per tutti noi e vivere così anche la comunione con lui. La pandemia ci ha fatto toccare con mano che, solo se tutti ci facciamo carico del rispetto delle regole, difendiamo la nostra salute e quella degli altri.”

Il Vescovo Carlo ha infine affrontato la questione ecologica e ambientale, sottolineando come questo tema sia molto caro anche a papa Francesco che, dall’enciclica “Laudato si’” in poi, spesso ne fa cenno: “La salute della nostra città e del nostro mondo dipende da ciascuno di noi. Non possiamo chiedere a Dio che ci doni la salute e un ambiente salubre, se poi non ci assumiamo il compito specifico di fare ciascuno la propria parte perché questo sia possibile. Spesso ci sentiamo inadeguati rispetto all’immensità dei compiti e all’onerosità dei doveri che dobbiamo assumerci e qualche volta (anzi forse più di qualche volta) fa capolino la tentazione di abbandonare il campo a causa della fatica. Ma il nostro patrono non ci lascia soli nella prova e nella fatica, anzi ci insegna che, dopo la fatica della semina fino al martirio, ha raccolto il frutto del regno dei cieli e, da secoli, anche l’affetto e la lode della nostra città che l’ha preso come esempio da imitare. Preghiamo dunque il nostro martire affinché continui oggi e sempre a proteggere questa città e affinchè ogni sanbenedettese si ispiri al suo esempio, così da rendere la nostra San Benedetto una vera città di Dio e degli uomini!

Subito dopo la benedizione, il Vescovo Bresciani ha consegnato le chiavi della città al Sindaco Piunti il quale, a sua volta, le ha affidate idealmente al santo patrono. Terminata la celebrazione, tutte le autorità ed i fedeli si sono recati in processione verso la piazza dell’orologio per fare, come di consueto, la benedizione della città.

Dopo le consuete foto di rito, il Vescovo Carlo, don Guido ed alcuni fedeli si sono ritrovati presso la Chiesa di San Benedetto martire per assistere al concerto del Quartetto d’Archi Antonio Vivaldi che ha eseguito diversi brani di repertorio: magistrale l’esecuzione dell’Ouverture del Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini.

Carletta Di Blasio: