Due dati, più di altri, contenuti nell’ampio documento delle Previsioni economiche d’autunno, segnano la gravità della recessione in atto in tutta l’Ue, pur con evidenti differenze tra un Paese e l’altro. L’Italia presenta un Pil (Prodotto interno lordo) nel 2020 con segno negativo: -9,9%. Nei prossimi due anni è attesa – salvo peggioramenti dovuti a ulteriori restrizioni e shock da Covid – una ripresa: +4,1 nel 2021 e +2,8 nel 2022. In aumento invece la disoccupazione: 9,9 quest’anno, 11,6 il prossimo anno e 11,1 nel 2022. Per la Germania: Pil a -5,6 quest’anno, in risalita nei prossimi due anni: +3,5 e 2,6. Disoccupazione tedesca stabile attorno al 4%. Francia: Pil a -9,4 nel 2020, +5,8 nel 2021 e +3,1 l’anno seguente; disoccupazione in salita dall’8,5 al 10,7%. Spagna: uno dei Paesi più colpiti dal Covid, mostra un Pil a -12,4 quest’anno, per risalire a dati con segno più nei prossimi due anni (5,4 e 4,8); ma la disoccupazione spagnola è data oltre il 17%. Polonia: regge discretamente allo shock, con il Pil 2020 a -3,6, in risalita oltre +3% nei prossimi due anni, con disoccupazione attorno al 4%. Fuori dall’Ue, il Regno Unito sconta -10,3% del Pil quest’anno, per riprendersi attorno al 3% nei prossimi due; gli Usa hanno un Pil a -4,6%, in risalita nei prossimi due anni (3,7 e 2,5%). La Cina non va in recessione, ma rallenta la corsa: Pil 2020 a +2,1%, netta ripresa a +7,3% nel 2021 e +5,6 nel 2022.

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