Secondo l’Unicef, si è registrato “un allarmante aumento negli attacchi nelle scuole e ai centri di formazione nel nord-ovest e sud-ovest del Camerun”. Dalla ripresa dell’anno scolastico, meno di un mese fa, “ci sono state molteplici segnalazioni di rapimenti, molestie e uccisioni che hanno colpito studenti e insegnanti”. L’Unicef denuncia che “almeno 6 studenti e 11 insegnanti sono stati rapiti, i locali scolastici sono stati incendiati e un numero imprecisato di studenti e personale scolastico è stato umiliato e molestato in varie scuole a Kumbo (divisione Bui), Fundong (divisione Boyo) e Limbe (divisione Fako)”. Questi ultimi rapporti seguono la notizia che a Kumba, nella regione sudoccidentale, 9 studenti sono stati uccisi, alcuni addirittura di 9 anni, e molti altri sono rimasti feriti in un attacco contro una scuola il 24 ottobre. “Questi attacchi sono inaccettabili”, ha dichiarato Marie-Pierre Poirier, direttore regionale dell’Unicef per l’Africa occidentale e centrale. “Le scuole sono luoghi di apprendimento in cui i bambini dovrebbero sentirsi al sicuro e protetti. Invitiamo tutte le parti a proteggere tutti i bambini, a scuola o nelle loro comunità”.
“Più di 1,1 milioni di bambini non frequentano la scuola in Camerun. Si prevede che questo numero aumenterà, poiché i genitori e le comunità hanno paura di mandare i loro figli a scuola per evitare che vengano attaccati durante il loro tragitto o mentre sono a scuola. I bambini del Camerun meritano di meglio. Ogni occasione mancata di imparare oggi, impedirà ai bambini di realizzare il loro pieno potenziale e di diventare cittadini attivi e produttivi del futuro”, ha concluso Poirier.

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