“Nessuna vera libertà senza rispetto e senza fraternità”.
Si intitola così la nota pubblicata dai vescovi francesi sugli attacchi islamici che hanno insanguinato la Francia negli ultimi giorni, da quello contro un insegnante a Conflans-Sainte-Honorine all’attentato alla basilica di Nizza il 29 ottobre scorso che ha provocato la morte di tre fedeli cattolici. I vescovi riuniti in assemblea plenaria hanno condannato “senza riserve questi crimini”, unendosi al tributo che lo Stato francese ha reso oggi alle tre vittime, Simone, Nadine e Vincent. La cerimonia di Nizza è stata presieduta dal premier Jean Castex ed è iniziata in modo commovente con l’arrivo dei ritratti delle tre vittime. Dopo il discorso di Castex e il richiamo che “la Repubblica non scende a compromessi” con i nemici della libertà, e primo fra tutti “l’islamismo radicale”, il premier ha decorato i poliziotti municipali intervenuti per neutralizzare il terrorista. Anche le vittime – Simone, Nadine e Vincent – hanno ricevuto la medaglia di riconoscimento che si dà alle vittime del terrorismo. Nella nota, i vescovi citano l’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” per ricordare anche loro che “le religioni non incitano mai alla guerra e non incoraggiano sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue”. Poi unendosi al tributo nazionale, i vescovi invitano i loro connazionali a riflettere sul significato oggi di “rispetto e fraternità”. “La libertà va difesa, senza debolezze”, scrivono ma poi chiedono: “Significa che la libertà di espressione non deve conoscere alcun limite rispetto all’altro o ignorare la necessità di dibattito e dialogo? Sì, i credenti, come tutti i cittadini, possono essere feriti da insulti, scherni e anche da caricature offensive. Più che leggi aggiuntive, invitiamo tutti, in coscienza, al rispetto”. “Libertà, uguaglianza, fraternità: la fraternità – affermano i vescovi – è un valore repubblicano. Il nostro esercizio della libertà non può ignorarlo. Dobbiamo tenerne conto nei nostri comportamenti individuali e collettivi, personali e istituzionali. Siamo profondamente convinti che la libertà si esercita e si sviluppa quando va di pari passo con la fraternità”. “È tempo di riflettere sul modo in cui le nostre istituzioni collettive e i nostri comportamenti individuali promuovono il rispetto ed esercitano la fraternità”, conclude la nota. “Questa riflessione urgente deve essere avviata dalle autorità pubbliche. Riguarda ciascuno di noi. Riguarda tutti”.