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Il Sindaco Piunti, la consigliera Manigrasso e il consigliere Capriotti e la loro scelta per l’8×1000 alla Chiesa Cattolica

DIOCESI – In questo periodo i contribuenti contestualmente alla dichiarazione dei redditi potranno barrare la casella per destinare l’8×1000 alla Chiesa Cattolica. Abbiamo chiesto a esponenti istituzionali del territorio, che cosa li spinga a firmare per l’8×1000. Indipendentemente dal proprio orientamento politico, è emersa una consapevolezza che può aiutare la nostra scelta.

Pasqualino Piunti, Sindaco di San Benedetto del Tronto, ha sottolineato l’importanza della collaborazione fra istituzioni civili e realtà ecclesiali: «La mia scelta a favore dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica è motivata dal fatto che anche nel nostro territorio ho potuto constatare le opere realizzate grazie a questo fondo. Il mio pensiero va anche alle persone persone che operano nel volontariato in strutture come quella della Caritas che anche grazie al contributo dell’8×1000 riescono a portare avanti il loro servizio verso le persone più bisognose. La collaborazione fra le istituzioni dello Stato e le opere sociali promosse dalla Chiesa cattolica è preziosa affinché possa giungere il nostro aiuto a una fetta sempre più grande di persone che ne hanno bisogno. Mi sento di dire questo come cittadino e come sindaco».

Da parte sua Alessandra Manigrasso, Consigliere Comunale a Grottammare del Movimento 5 Stelle, ha messo in risalto l’importanza sociale dell’8×1000: «Il contribuente che effettua questa scelta esercita un diritto che va a favore della collettività. Sia io, che mio marito, come anche i nostri figli, siamo cresciuti nell’ambiente parrocchiale e dell’oratorio e abbiamo visto con mano l’utilità di questa scelta. Destinando l’8×1000 alla Chiesa Cattolica ci aspettiamo che questi fondi tornino a favore delle comunità che in questo momento hanno veramente bisogno. Penso soprattutto alle famiglie che in questo momento fanno fatica ad arrivare alla fine del mese: spesso è proprio la Chiesa che conosce concretamente queste situazioni ed è in grado di muoversi per un fattivo sostegno. Non si tratta solo di un aiuto economico, certamente utile, ma anche di un supporto morale e affettivo di cui sentiamo tutti oggi il bisogno. Quando parlo di Chiesa non ho in mente solo i sacerdoti, ma tutta la comunità dei fedeli, come aggregazione, come persone che sentono di appartenere a una comunità. La Chiesa fa tanto, ma in questo particolare momento di crisi mi aspetto uno sforzo ancora più grande e se posso dare un piccolo aiuto lo faccio. Mettere quella crocetta non costa nulla: l’ho sempre fatto e continuerò a farlo».

Infine Tonino Capriotti, Consigliere Comunale a San Benedetto del Tronto di Italia Viva ha evidenziato l’integrazione fra il sistema nazionale di solidarietà e le piccole realtà dedite al volontariato: «Firmare a favore dell’8×1000 per me significa aderire alla mia famiglia: è una scelta dettata dal fatto che voglio bene alla Chiesa Cattolica della quale mi sento parte integrante. Le opere realizzate anche attraverso lo strumento dell’8×1000 sono sotto gli occhi di tutti. Sono stato Presidente della Caritas Parrocchiale della Parrocchia San Giuseppe retta dai padri Sacramentini e conosco per esperienza diretta le risorse che la Chiesa Cattolica ridistribuisce sul territorio. L’8×1000 è uno strumento che va ad integrare forme spontanee di solidarietà come quella esistente nella nostra parrocchia: da alcuni anni abbiamo lanciato l’iniziativa “Adotta una persona”, ovvero molti parrocchiani devolvono 10 euro al mese per sostenere le famiglie bisognose. Nel piccolo ci diamo da fare così, ma sappiamo che le richieste di aiuto sono tante e sicuramente il sistema nazionale dell’8×1000 riesce a coprire in parte quelli che sono i bisogni più urgenti. Sappiamo però che l’8×1000 sostiene non solo le attività sociali promosse dalla Chiesa, ma gli stessi sacerdoti e le strutture ecclesiastiche, senza le quali la parte caritativa non sarebbe realizzabile. Infine, mi sembra non secondario ricordare anche l’aspetto che riguarda gli edifici di culto che abbelliscono il tessuto urbano e che chiaramente necessitano di manutenzione».