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Ripatransone, Don Luis: “siamo chiamati a leggere la Storia con i criteri della nostra Fede”

RIPATRANSONE – “Siamo ormai alla conclusione di quest’anno che per molti è stato solo un anno “nefasto o da cancellare dalla memoria”. Invece, noi credenti, siamo chiamati a leggere la Storia con i criteri della nostra Fede”.

Con queste parole si apre la lettera rivolta alla comunità da parte del Parroco della Chiesa Madonna di Fatima, Don Luis Sandoval.

Il parroco scrive: “Come insegna l’Apostolo Paolo “noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno” (Rm.8,28). Il Signore, infatti, fa tendere al bene di quelli che lo amano ogni cosa che accade. Anche questo tempo di pandemia ci interpella e ci sta dicendo che è ora di cambiare stile di vita. Come ho ripetuto tante volte, siamo chiamati a reinventare la nostra vita. Sarebbe da insensati pensare di ritornare a “prima” come se niente fosse. Poi, sarebbe necessario esaminare cosa è quel “prima” al quale vogliamo ritornare. Comunque sia, nella vita della Chiesa, tutto ci aiuta a dare un senso vero alle vicende della nostra umanità. Proprio il nuovo Tempo Liturgico dell’Avvento ci ricorda che siamo sempre in attesa del ritorno del Signore ed è per questo che s’impone la necessità di rielaborare la nostra esistenza, di cercare una vita più sobria, più solidale, più impegnata nel servizio dell’uomo, nella riscoperta dell’altro e nel ripensare i nostri modi di rapportarci e tutto l’universo delle nostre relazioni. La fede ci viene incontro proprio con la Celebrazione del Mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio e della sua nascita in mezzo a noi. Per molti il Natale è solo un’opportunità per ritrovarsi o tempo di sfarzo con regali e grandi pranzi.

Nei nostri giorni, si può pure cadere nel rischio di pensare che sia solo l’occasione per riprendere l’economia. Si rischia di scordarci del suo più profondo significato di Salvezza. Conviene, perciò, sottolineare che da sempre i Cristiani hanno chiesto di ben prepararsi a celebrare tale Mistero. Lo avevo ricordato qualche anno fa ma mi piace riproporre a tutti quanto insegnava San Leone Magno nel Secolo IV: “È nostro dovere di celebrare la Natività del Signore non con svogliatezza o in allegria mondana, ma con professione di pietà, perché abbondanti ricchezze della divina benignità sono state profuse in noi… La celebrazione della festa sarà fatta con diligenza e come si conviene…” (III discorso sul Natale, 5). Mi pare che queste parole siano di grande attualità. Ringrazio di cuore quanti non si sono fermati nella nostra Parrocchia e offrono il loro servizio e le loro capacità per lanciare nuove iniziative. Vi saluto augurando un Natale più Santo e vero con le parole di S. Efrem il Siro (ca. 306 – 373) a proposito della Natività del Signore: “Questa è notte di riconciliazione, non vi sia chi è adirato o rabbuiato. In questa notte, che tutto acquieta, non vi sia chi minaccia o strepita. Questa è la notte del Mite, nessuno sia amaro o duro. In questa notte dell’Umile non vi sia altezzoso o borioso.
In questo giorno di perdono non vendichiamo le offese. In questo giorno di gioie non distribuiamo dolori. In questo giorno mite non siamo violenti”. Il Signore vi conceda una profonda gioia natalizia e piena di speranza.”

Redazione: