“Per ricostruire meglio la nostra società, bisogna che l’inclusione dei soggetti più fragili comprenda anche la promozione della loro partecipazione attiva”. A sostenerlo è il Papa, che nel messaggio inviato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità ribadisce con forza “il diritto delle persone con disabilità di ricevere i sacramenti come tutti gli altri membri della Chiesa”.
“Tutte le celebrazioni liturgiche della parrocchia dovrebbero essere accessibili affinché ciascuno, insieme ai fratelli e alle sorelle, possa approfondire, celebrare e vivere la propria fede”, la raccomandazione di Francesco, secondo il quale “una speciale attenzione è da riservare alle persone con disabilità che non hanno ancora ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana: esse potrebbero essere accolte e inserite nel percorso di catechesi in preparazione a questi sacramenti”. “Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione”, ricorda il Papa: “Perciò anche le persone con disabilità, nella società come nella Chiesa, chiedono di diventare soggetti attivi della pastorale, e non solo destinatari”. “La partecipazione attiva alla catechesi delle persone con disabilità costituisce una grande ricchezza per la vita di tutta la parrocchia”, la tesi di Francesco: “Anche la presenza di persone con disabilità tra i catechisti, secondo le loro proprie capacità, rappresenta una risorsa per la comunità”. Di qui la necessità di “favorire la loro formazione, perché possano acquisire una preparazione più avanzata anche in campo teologico e catechetico”. “Mi auguro che sempre di più, nelle comunità parrocchiali, le persone con disabilità possano diventare catechisti, per trasmettere la fede in maniera efficace, anche con la propria testimonianza”, l’auspicio finale del Papa.
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