GROTTAMMARE – Si avvicina il Natale, una festa che, nonostante la progressiva secolarizzazione della società italiana, continua a essere molto sentita dalla popolazione. È innegabile il fatto che durante le feste le chiese vengono prese d’assalto, anche da chi abitualmente non le frequenta: la tradizione, l’atmosfera, il clima semplice e festoso continua a calamitare ancora tantissime persone.
È forse anche per la consapevolezza di tutto ciò che negli ultimi 10 giorni si è acceso un dibattito se sia opportuno o meno anticipare la celebrazione della Messa della Notte che ancora in moltissime città avviene a mezzanotte. Sembrerebbe davvero una questione di lana caprina, eppure ha agitato molti animi, a tal punto che autorevoli uomini di Chiesa hanno dovuto sottolineare che spostare di due ore la celebrazione non cambia il senso del mistero che celebriamo.
Sembra che molti non si rendano conto dell’eccezionalità della situazione che stiamo vivendo e che la vita di tutti, credenti compresi, è stravolta e che è necessario adeguarsi con realismo alle circostanze. La Conferenza Episcopale Italiana ha dimostrato ancora una volta grande senso di responsabilità ed ha collaborato in modo vivo col governo in vista della tutela del bene comune, come ci si aspetta che faccia un’istituzione che vive in mezzo alla persone, che ne conosce i sentimenti e le preoccupazioni e proprio per questo ha diramato un’apposita nota (si veda QUI).
Si tratta di parole prudenti, le stesse che ha espresso una residente di Grottammare, la signorina Luigia Bruni, 100 primavere compiute lo scorso 17 novembre. Purtroppo a causa del covid Luigia non ha potuto festeggiare il suo ragguardevole traguardo come avrebbe voluto. Pare che ci sia rimasta parecchio male, però su tutto è prevalso la saggezza che certo non le manca!
Luigia in questi giorni, sentendo parlare della questione della Messa di Natale, ha raccontato quello che già tante volte ha ripetuto ai suoi familiari e cioè che durante la Seconda Guerra Mondiale il Bambino Gesù “nasceva” alle 17.00, durante la Messa che si celebrava il 24 dicembre e che poi si filava tutti a casa perché alle 22.00 c’era il coprifuoco. Tuttavia Luigia, lavorando nei campi con i suoi familiari, non prendeva parte a quella funzione, ma a quella delle 5.30 del mattino del 25 dicembre.
Insomma, quella che per la maggior parte di noi è una situazione inedita, per Luigia è cosa già vista e sarà anche per questo che non si dà poi così tanta pena per la questione! Speriamo insomma che ascoltando la saggezza dei vescovi e dei nostri anziani riusciamo a capire come dobbiamo muoverci anche in questa circostanza!
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