“Dopo molte settimane di sofferenza e di preghiera, si è giunti al felice esito di una vicenda che ha coinvolto le famiglie e l’intera comunità di Mazara. L’abbraccio tra i pescatori e i loro familiari costituisce una bella notizia e un messaggio di speranza per il Natale che ci apprestiamo a vivere. Al contempo, rappresenta anche un monito a tenere alta l’attenzione sulle condizioni precarie e difficili cui sono sottoposti spesso i lavoratori del mare, senza i quali – come ha avuto modo di ricordare Papa Francesco nell’intenzione di preghiera del mese di agosto – ‘in molte zone del mondo si soffrirebbe la fame’”. L’Apostolato del mare della Conferenza episcopale italiana condivide con queste parole la “gioia” per la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo detenuti a Bengasi dal mese di settembre: “Accanto alla sollecitudine espressa attraverso gli operatori pastorali e i volontari dell’Apostolato del mare e delle Stelle Maris, la Chiesa che è in Italia sottolinea la necessità di farsi prossima a questa periferia geografica ed esistenziale, ricordando anche l’urgenza di tutelare il lavoro della pesca che è motivo di vita per molte famiglie del nostro Paese”.