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Terra Santa: Pizzaballa (patriarca), meditazione IV d’Avvento, “la fedeltà di Maria è all’origine di un nuovo modo di stare nel mondo”

“Credere che nulla è impossibile a Dio e accettare di entrare nel tempo della gestazione, tempo di pazienza e di silenzio, di nascondimento e di attesa”: sono le due indicazioni che la Vergine Maria lascia agli uomini secondo il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, e descritte nella sua meditazione al Vangelo della IV Domenica di Avvento, quello, appunto, dell’Annunciazione. “Credere – spiega il patriarca – significa aver fiducia nel fatto che questa mano invisibile di Dio ancora opera, e arriva proprio lì dove l’uomo non può: arriva a generare vita nel grembo sterile di Elisabetta e nel grembo di Maria che non conosce l’opera dell’uomo. Dio agisce senza intervento di mano d’uomo, ma non senza l’uomo. La Sua azione si ferma davanti alla libertà della creatura, le chiede il permesso, e non entra se non dopo che l’uomo ha accettato: ‘Avvenga per me secondo la tua parola’”. Credere è dunque “ascoltare, accogliere, fidarsi, offrirsi”.  La seconda indicazione “ è accettare di entrare nel tempo della gestazione, tempo di pazienza e di silenzio, di nascondimento e di attesa. Le cose dell’uomo – dice Pizzaballa – si fanno in un attimo, le cose di Dio hanno bisogno di tempo, e avvengono piano piano: perché ciò che è nuovo nasca è necessaria una lunga gestazione. L’uomo consuma il suo tempo in modo vorace, mentre il tempo di Dio si dispiega sulle lunghe distanze: scava in profondità, mette fondamenta profonde. è il tempo di tutte le stagioni necessarie perché la semina porti frutto”. Dopo il “sì” di Maria, sottolinea il patriarca latino, “non si sono sciolte incertezze e dubbi, nessuno ha appianato i problemi che man mano la vita le faceva incontrare, nessun angelo è più venuto a spiegarle gli eventi. Nemmeno sotto la croce. Ma la fedeltà a quel ‘sì’ è comunque all’origine di un nuovo mondo e di un nuovo modo di stare in esso. È un’indicazione importante  – conclude – per questo nostro tempo frenetico e allo stesso tempo incerto, desideroso di possedere tutto e subito e così spaventato”.