“Disuguaglianze di genere, conservazione della biodiversità, difficoltà di accesso al credito bancario e alla proprietà fondiaria, sovranità alimentare” sono “elementi invisibili per i modelli di analisi usati dagli economisti convenzionali”, osserva Gaël Giraud, economista e direttore di ricerche al Cnrs (Centre national de la recherche scientifique) di Parigi, dalle colonne del quaderno 4.092 de La Civiltà Cattolica, in uscita sabato e anticipato al Sir. Nel suo articolo “L’economia di Francesco e i giovani”, lo studioso rilancia la tesi del Papa, “tutto è interconnesso”, e sottolinea che l’economia non può più essere praticata come disciplina isolata dal resto del campo accademico: “deve ascoltare l’etica, la sociologia, la storia, il diritto e le scienze politiche, come pure la fisica, la biologia, e persino la teologia”. Dopo avere dedicato ampio spazio all’iniziativa “Alleanza Donna Madre Terra”, lanciata da giovani economisti brasiliani con l’obiettivo di eliminare la disuguaglianza di genere, considerata uno dei maggiori ostacoli alla sviluppo sostenibile e alla riduzione della povertà nel mondo, Giraud rimarca, riprendendo ancora una volta il Papa, che “la realtà è più importante dell’idea”. Pertanto “la forza e la volontà dei giovani de ‘L’economia di Francesco e Chiara’, e di tanti altri che si uniranno al gruppo, consistono nella messa in discussione dell’economia attuale e nella capacità di promuovere e articolare gli sforzi globali e locali per l’inversione delle disuguaglianze storiche e strutturali che stanno incidendo sulla vita delle donne e che hanno un impatto su tutti nella Casa comune”.
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