DIOCESI – Si è svolto ieri, 22 Dicembre, l’incontro del Vescovo Carlo Bresciani con i sindaci dei comuni facenti parte della Diocesi per il consueto appuntamento annuale di scambio degli auguri. Presenti i Sindaci delle comunità di San Benedetto del Tronto, Piunti, di Castignano, Polini, Monteprandone Loggi, Colonnella, Pollastrelli, Grottammare, Piergallini, Cupramarittima, Piersimoni e il senatore Fede.
Presente inoltre l’assessore ai servizi sociali di San Benedetto del Tronto, Carboni.
Dopo i saluti di rito, il Vescovo Bresciani ha dichiarato: “Siamo chiamati tutti quanti a fare come Cristo, a metterci dentro la situazione e giocarcela, pur consapevoli di tutte le problematiche, le incomprensioni e gli ostacoli che, a vario titolo, incontriamo nei luoghi delle nostre responsabilità istituzionali. Abbiamo davanti sfide veramente grandi, ma la più grande è quella di sostenere il nostro cuore, di incoraggiarlo: tutti, infatti, in questo particolare momento, dobbiamo rivedere alcuni parametri sui quali eravamo facilmente abituati ad impostare le nostre azioni; siamo dunque costretti a prendere atto della nostra fragilità, non solo quella per la possibile malattia (e per qualcuno purtroppo anche morte), ma anche dal punto di vista sociale. La fragilità di cui parlo è quella intrinseca nella nostra società sempre più incentrata nell’individualismo, un individualismo che dimentica quella solidarietà oggettiva che è richiesta da ogni vita sociale. È la fragilità dei nostri rapporti interpersonali, non solo perché siamo costretti a mantenere le distanze, ma anche perché facciamo fatica a comprendere che c’è una responsabilità oggettiva nei confronti degli altri. La crisi che stiamo passando forse può essere, in questo senso, un’occasione per tutti per recuperare questo sentimento della libertà, una libertà che si fa carico della responsabilità verso l’altro. Del resto sarebbe ancora libertà se non ci facessimo carico della responsabilità verso gli altri?
In questa situazione così complessa c’è una possibilità di resilienza solo se ci facciamo carico delle crisi e delle sue conseguenze ma soprattutto se sappiamo trarne il positivo possibile dal negativo che in qualche maniera ci colpisce. La festività del Natale ci presenta un Dio che usa la sua personalità per impegnarsi, che usa assoluta libertà per impegnarsi e a che costo. Interessarsi della vita pubblica significa farsi carico della vita delle altre persone. Questo richiama intrinsecamente l’atteggiamento di Dio verso il mondo e questo deve essere fonte di ispirazione e di sostegno per il nostro operato. Quindi auguro a me e a voi che questa ispirazione che viene dal Natale sia sempre la guida del nostro agire e del nostro operare per il bene delle comunità. Vorrei ripetervi quanto scritto nella lettera-messaggio che ho mandato a tutti i fedeli della diocesi: La prova della pandemia, che ci sta cambiando completamente ogni momento della vita, non ci scoraggi, non ci deprima, bensì sia un tempo che ravvivi la nostra speranza. Gesù che viene nel mondo è sempre segno di sicura speranza perché in un mondo che era – ed è tutt’ora – preoccupato di tutt’altro, Gesù mostra la strada per un mondo migliore, imparando a farsene carico. Quindi impariamo da Gesù e camminiamo con il coraggio che ci viene dalla speranza che si diffonde da quella stalla in cui è nato Gesù. Faccio allora mie le parole del profeta Isaia: Coraggio! Non temete!“
A seguire, l’intervento del direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali e vice direttore della Caritas Diocesana, Prof. Fernando Palestini: “A livello spirituale individuale, questa pandemia potrebbe portarci a ritrovare ciò che veramente è essenziale per la nostra vita: penso alle amicizie e al senso della vita. A livello sociale vanno sicuramente privilegiate tutte quelle scelte urgenti ed indispensabili: mi sembra che, in questo particolare momento, siano due i settori da sostenere e monitorare, quello dell’istruzione e quello della sanità. Al di là dei numeri tristissimi che leggiamo in questa pandemia, credo che noi giochiamo la nostra partita in questi ambiti, perché è qui che si tocca con mano quello che riusciamo a fare.
Tra i Sindaci il primo intervento è stato quello del primo cittadino di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti: “Da marzo di quest’anno ho potuto constatare che il nostro territorio è ancora a misura d’uomo. In questo momento di difficoltà è venuto fuori quello spirito di collaborazione che sta prima di ogni altra cosa. Ho anche avuto modo di constatare che con i miei colleghi sindaci non c’è stato mai un momento di divisione. Ed un grande punto di riferimento per noi è stata la Diocesi, la figura del Vescovo, dei parroci e della Caritas diocesana. In un momento storico in cui bisognava veicolare i cittadini in questa nuova situazione, il nostro territorio ha parlato un’unica lingua. E i fatti ci hanno dato ragione. Nella prima fase della pandemia, la provincia di Ascoli Piceno è stata l’ultima all’interno della regione Marche per numero di contagiati. Edevo dire che anche la seconda fase, che era partita male perché eravamo i primi in Regione, adesso è migliorata, visto che siamo tornati ad essere ultimi. Sottoscrivo parola per parola quello che ha detto il nostro Vescovo. In particolare voglio sottolineare il discorso sull’individualismo. Sembra proprio che la pandemia sia arrivata appositamente per farci capire il vero senso della vita, per mettere a nudo la vera condizione dell’individualismo che alla fine non è altro che la rappresentazione più misera della solitudine. Spero che chi ancora abbia nel suo animo dei rigurgiti di individualismo possa aver compreso che solo remando tutti dalla stessa parte e mettendo da parte tutte le ambizioni personali e sfrenate, si va nella giusta direzione. Ringrazio quindi gli altri sindaci della diocesi e la diocesi stessa per non avermi mai fatto sentire solo. Buon Natale da parte mia con tutto il cuore a tutti voi!”
A seguire l’intervento del senatore Giorgio Fede: “Prima di tutto grazie a lei eccellenza che ha riunito tutte le anime di questa diocesi la quale, in questo particolare periodo, è chiamata a sentire il polso della situazione a livello sociale. Ringrazio poi tutti i sindaci che sono sul territorio: i primi cittadini sono la parte terminale della pubblica amministrazione, sono loro quindi che hanno il contatto più diretto con i cittadini. sono loro che ci mettono la faccia. Questo è veramente il momento di essere ancora più uniti di prima, di fare squadra, di essere portatori di azioni e di parole di sostegno alla nostra comunità, superando anche le nostre divisioni politiche. Ora è il momento di lavorare insieme. La tenuta sociale è la leva principale su cui dobbiamo spingere. È per questo motivo che vi lascio il mio numero personale qualora doveste avere bisogno di qualcosa, di un consiglio o di qualche delucidazione. Io sono a disposizione. Ho dato il numero come segno di disponibilità. Dobbiamo fare rete e superare le tappe che dovremo affrontare.”
È stato poi il turno del Sindaco di Castignano, Fabio Polini: “La ringrazio eccellenza per le belle parole che ha usato e me ne farò portavoce insieme al nostro parroco don Tiziano presso la nostra comunità. Come detto da chi mi ha preceduto, dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione. Questo è il vero senso dell’appartenenza alle istituzioni da parte di una comunità. Se lavoreremo tutti nella stessa direzione sicuramente ne usciremo prima possibile e nel migliore dei modi possibili. Colgo poi l’occasione per ringraziare, a nome della mia comunità, per il sostegno spirituale alle anime che in questo periodo la Chiesa sta operando.”
Ha preso poi la parola il sindaco di Monteprandone, Sergio Loggi: “Grazie eccellenza per questo invito, per gli auguri e per le bellissime parole. Mi unisco a chi mi ha preceduto nel dire che veramente siamo stati tutti bravi perché abbiamo fatto squadra, perché il nostro territorio è stato unito e compatto ed abbiamo lavorato con persone che hanno cercato di dare il massimo e che continuano a dare il massimo, sia da parte di noi sindaci che da parte dell’autorità sanitaria. Ci tengo a sottolineare che l’area vasta 5 che sta facendo un ottimo lavoro. Voglio poi ringraziare la Diocesi e soprattutto la Caritas. Io amministro una comunità importante, di circa 13 mila abitanti, e devo dire che la Caritas è stata molto vicina a tutta la nostra comunità e immagino quindi anche nel resto della diocesi. Questo è stato possibile anche grazie alla stretta collaborazione con le parrocchie. Grazie dunque a don Gianluca, a don Giuseppe e a don Vincent i quali sono stati vicini particolarmente vicini alla comunità; nei momenti difficili ci rapportiamo spesso con le parrocchie. E questo avviene sempre con spirito di collaborazione perché la pubblica amministrazione, come le così come le parrocchie, hanno sempre un unico obbiettivo: quello di dare risposte al proprio territorio. Quindi continuiamo a lavorare e speriamo che il 2021 sia un anno di ripartenza, in cui ogni cosa verrà lasciata alle spalle, dando sicurezza ai cittadini e al territorio perché in questo momento la politica non si deve dividere.”
È stata poi la volta di Enrico Piergallini , sindaco di Grottammare, il quale ha fatto a sé e agli altri sindaci un augurio molto speciale, quello di non farsi vincere dell’individualismo, facendo prevalere ciascuno la propria verità, bensì di cercare tutti insieme la verità. Piergallini ha poi spiegato come questo problema sia aggravato nella società attuale anche dagli strumenti che sono a disposizione delle persone, come ad esempio i social, che offrono, a chi vuole affermare la propria individualità, la possibilità di rivolgersi a molte persone.
Anche il giovane sindaco di Cupra Marittima, Alessio Piersimone, è intervenuto, sottolineando come le decisioni che i sindaci si trovano a prendere e le scelte che si trovano ad operare in questo periodo sono particolarmente difficili, perché hanno a che fare anche con la salute delle persone.
Il primo cittadino ha poi dichiarato che la presenza sul territorio di una diocesi vicina ed attiva fa piacere e rende più sicuri ed ha sottolineato l’importanza della generosità della sua comunità: infatti, sebbene questo momento sia molto difficile, molte persone si sono strette intorno ai più bisognosi, sia attraverso la Caritas sia attraverso molte iniziative volontarie e private, raccogliendo 15.000 euro che sono stati utilizzati per fare dei buoni per l’acquisto di beni alimentari.
Infine è giunto il turno del Sindaco di Colonnella, Leandro Pollastrelli: “Ringrazio il Vescovo per la consueta opportunità annuale che ci viene data. Lo scorso anno abbiamo avuto l’emergenza della ricostruzione e quest’anno stiamo vivendo questa terribile esperienza della pandemia. Le nostre comunità sono provate da tutto ciò che sta succedendo e in questo contesto è stato fondamentale il supporto della Caritas che ha operato in maniera molto concreta all’interno del mio paese, ma so anche nelle altre comunità limitrofe. Purtroppo questo autunno è stato abbastanza virulento per noi: il covid si è diffuso in misura più ampia rispetto ai mesi precedenti, ma, dopo aver effettuato lo screning la settimana scorsa, posso dire che fortunatamente ci stiamo riprendendo. Tuttavia la nostra comunità ha avuto delle perdite e di questo il paese ne ha risentito fortemente dal punto di vista emotivo. Tuttavia non molliamo e continuiamo ad andare a messa, perchè abbiamo constatato che le nostre chiese sono luoghi sicuri e che è utile e rinfrancante ascoltare il nostro parroco don Dino, che è una persona veramente speciale e che sta dando un supporto personale e diretto a tutti noi. Perciò a me e agli altri sindaci presenti dico di non mollare Noi siamo abituati ad assumerci le nostre responsabilità e a non arrenderci mai: questo è il momento in cui tutti insieme possiamo farcela.”
A concludere l’incontro è stato il vescovo Bresciani: “Questo momento di particolare difficoltà ha comunque tirato fuori il meglio di molti di noi: la solidarietà e generosità che si sono viste in questi mesi non si vedevano da tempo. Questa pandemia ha fatto venire fuori alcune cose belle che magari, senza di essa, sarebbero rimaste nascoste. Penso, ad esempio, alla Caritas e alle tante offerte anche anonime che arrivano. Noi veniamo da una città di pescatori e i pescatori sanno bene che, quando c’è burrasca, o si rema tutti insieme o si annega. È chiaro quindi che, per arrivare a destinazione, dobbiamo tutti fare la nostra parte e remare appunto tutti insieme nella stessa direzione. Ricordiamoci che si può essere insieme pur nella diversità: è quanto avvenuto nella creazione! Il mio augurio è che il rinnovamento che Natale vuole portare sia un rinnovamento vero per tutti.”