L’arcivescovo ringrazia pertanto Damir-Hazrat, perché – afferma – la traduzione di Fratelli Tutti consente non solo di rendere accessibile ai lettori musulmani i concetti espressi da papa Francesco ma anche ai “cattolici di vedersi attraverso gli occhi dei nostri interlocutori”. E aggiunge: “Sarebbe interessante se in un prossimo futuro potessimo tenere insieme un incontro sugli importanti argomenti trattati in questo documento”. La Conferenza episcopale russa spiega sul suo sito ufficiale che la lingua russa non era inclusa nell’elenco delle lingue delle pubblicazioni ufficiali della Santa Sede dell’enciclica Fratelli tutti, che la traduzione ufficiale è in preparazione alla Conferenza dei vescovi cattolici della Russia e che la pubblicazione ufficiale richiede un controllo speciale della traduzione da parte del censore della chiesa. La casa editrice Medina e l’International Muslim Forum hanno pubblicato questa prima traduzione in lingua russa il 24 dicembre scorso, in coincidenza con “l’inizio della festa cristiana Eid al-Milad (la Natività di Isa ibn Maryam)”. Nella prefazione, Damir Mukhetdinov scrive: “Come può essere importante per un musulmano la traduzione di un documento della Chiesa cattolica romana? La risposta è semplice: oltre alle stesse riflessioni di Papa Francesco, di cui parleremo più avanti, c’è la possibilità di capire meglio la propria religione, di vederla da lati inaspettati. La liberazione dal pregiudizio sugli altri promuove una maggiore libertà di pensiero, che porta inevitabilmente alla liberazione dal pregiudizio su se stessi. Una migliore comprensione di noi stessi non passerà inosservata dal modo in cui gli altri ci capiscono. Questa comprensione reciproca (non solo dell’altro, ma soprattutto di se stessi) si realizza durante l’incontro. E l’’incontro è il messaggio principale di Fratelli tutti”.La traduzione russa dell’enciclica è disponibile in formato elettronico sul sito web della casa editrice Medina.