Nelle scorse settimane Giorgia Latini, Assessore alla Cultura della Regione Marche, è stata oggetto di molte polemiche per le posizioni che ha espresso riguardo alla legge 194 sull’aborto. Essendo l’argomento particolarmente interessante e delicato, le abbiamo chiesto qualche chiarimento.
Partiamo dai fatti. Cosa intende fare la Regione Marche riguardo la legge 194?
Con la giunta stiamo valutando la possibilità di mettere in campo iniziative a sostegno delle donne che partano dalla tutela della salute e dal sostegno psicologico fino alla possibilità di erogare un aiuto economico che possa sostenere la natalità. Stiamo vivendo una decrescita demografica che non ha precedenti. Le istituzioni devono, oggi più che mai, mettere in campo tutte quelle iniziative a tutela della vita e che diano alle donne assistenza per scegliere in piena libertà. La maternità non deve essere vissuta come una tragedia, bensì il contrario.
Per una larga parte dell’opinione pubblica 194 significa a senso unico aborto. Cosa pensa a proposito?
Penso che basta leggere il primo articolo della legge 194 per rendersi conto che la sua ratio è ben diversa, ossia quella che lo Stato “riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. Ritengo che le istituzioni debbano intervenire con un approccio preciso: quello di sostenere le donne in questa scelta difficile seppure nella totale libertà di ciascuno. La legge 194 deve essere applicata nel suo senso originario, con l’individuazione di un percorso che inserisca la donna in un contesto assistenziale, con diverse opzioni, in una vera condizione di libertà.
Molti che la criticano intendono delegittimarla afferrando che chi ricopre posizioni come la sua non possa esprimere le proprie opinioni. Esiste ancora la libertà di parola in questo Paese?
Come ho detto in altre interviste, la mia è un’opinione puramente personale. Non ho mai parlato dell’eventualità di un’iniziativa che possa andare a restringere le libertà proprie di ciascuna persona. Proprio in nome di questa libertà ritengo che ciascuno sia però libero di esprimere la propria opinione personale e di fare le proprie scelte.
Quale obiezione che le viene mossa ritiene più infondata e perché?
Mi dispiace molto che da un messaggio positivo si sia creata una strumentalizzazione politica.
Si sente intimorita dall’attacco mediatico che ha ricevuto?
Assolutamente no. Nonostante i numerosi attacchi ho ricevuto altrettanti attestati di stima.
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