Le terapie intensive degli ospedali sono piene all’80% e il governatore Wilson Lima (rimasto anch’egli contagiato nei mesi scorsi) ha lanciato l’allarme per quanto potrebbe succedere nelle prossime settimane, rivelando che mediamente muore quasi il 60% di chi è ricoverato in terapia intensiva, e anche in considerazione del fatto che in occasione della prima ondata Manaus era stata la porta d’accesso per il virus nella foresta amazzonica. A livello politico si sono registrate varie incertezze nei provvedimenti di chiusura delle attività economiche ritenute non essenziali, prima ritirati di fronte alle proteste della popolazione. Un giudice, sabato, ha smentito il Governatore e decretato il lockdown, che però può essere attivato solo dal Governatore. Intanto il Comune ha prolungato la chiusura della spiaggia di Pontanegra.
Un appello è arrivato nel messaggio di fine anno dall’arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Steiner: “La pandemia, che ci accompagna all’inizio del nuovo anno, esige che raddoppiamo l’attenzione: il distanziamento, l’igienizzazione, l’uso della mascherina. Gli ospedali e le terapie intensive sono pieni, il numero di inumazioni è aumentato. Abbiamo percepito che in alcuni luoghi di celebrazione è diminuita l’attenzione, invece le raccomandazioni continuano a essere necessarie. La pandemia non è terminata e ci troviamo nella seconda ondata”.