“Le grandi economie mondiali hanno una responsabilità speciale. Tuttavia assistiamo oggi a un divario nella distribuzione dei vaccini, che raggiungono rapidamente Paesi ad alto reddito, mentre quelli più poveri ne sono totalmente sprovvisti”. Qui la denuncia: “alcuni Paesi hanno stipulato accordi paralleli, addirittura acquistando vaccini oltre le proprie necessità. I governi hanno la responsabilità di tutelare le proprie popolazioni, ma il ‘vaccinazionalismo’ è destinato a soccombere e ritarderà la ripresa globale”. Per il segretario Onu il Covid “non può essere sconfitto da un solo Stato alla volta. Occorre che i produttori di vaccini intensifichino il proprio impegno a cooperare con lo strumento Covax e che gli Stati in tutto il mondo garantiscano forniture sufficienti ed equa distribuzione”. È dunque “necessario che gli Stati si impegnino ora a condividere le proprie dosi di vaccino in eccesso. Questo permetterebbe la vaccinazione di tutti gli operatori sanitari nel mondo su una base di urgenza e di scongiurare il collasso dei sistemi sanitari. Esistono altre categorie prioritarie, come gli operatori umanitari e le popolazioni ad alto rischio”. Più avanti afferma: “mentre la scienza continua a tracciare nuovi, inediti sentieri di speranza, rammentiamo anche quei passi semplici e sperimentati che noi tutti possiamo adottare per mantenerci al riparo dalla pandemia: indossare le mascherine, rispettare il distanziamento sociale ed evitare gli assembramenti”. Infine: “c’è soltanto un modo per il nostro mondo di vincere questo virus, ed è farlo insieme. La solidarietà globale salverà vite, proteggerà le persone e sconfiggerà questo subdolo virus”.