SAN BENEDETTO DEL TRONTO
– Tutti i nostri lettori, almeno una volta nella vita, si saranno trovati nella condizione di doversi rivolgere a un professionista per dei lavori di manutenzione o delle opere di ristrutturazione all’interno della propria abitazione o dei locali nei quali svolge la propria attività lavorativa. 

Spesso, proprio perché questo tipo di interventi sono occasionali o dettati dallo stato di necessità, ci si butta a capofitto senza pensare a quelli che sono i più elementari accorgimenti da prendere, rischiando di trovarsi insoddisfatti per le decisioni prese. Pertanto abbiamo chiesto alla commercialista Debora Cozza quali siano a livello fiscale i passi da seguire quando ci si trovi in tali circostanze. Si tratta di piccoli e essenziali consigli, ma utili per non doversi poi trovare in situazioni spiacevoli.

 «Per prima cosa – ci ha detto la Dott.ssa Cozza –  bisogna rivolgersi a un professionista che sia regolarmente iscritto alla Camera di Commercio e che dunque abbia una la partita iva. Bisogna invece evitare in tutti i modi di ricorrere a persone che si improvvisano nello svolgimento di lavori manuali e questo perché la regolare iscrizione è una prima garanzia a nostra tutela. In secondo luogo con tale scelta non andiamo a incrementare fenomeni di evasione fiscale. Un altro consiglio, non di carattere legale o fiscale, ma dettato dal buon senso, è quello di rivolgersi a una persona conosciuta, che ha già svolto dei lavori presso parenti ed amici che in via confidenziale possono già fornirci dei giudizi sulle capacità e sulle competenze in base alla loro personale esperienza. Se questa norma di buon senso è utile in piccole città come San Benedetto, tanto più vale se si fanno dei lavori in proprietà ubicate in grandi città. In questo caso ci si potrà rivolgere per un consiglio ai propri vicini di casa o all’amministratore del condominio».

Il secondo passo da fare è la richiesta di un preventivo: «Prima di procedere all’esecuzione di qualsiasi lavoro è bene richiedere un preventivo in forma scritta tale che sia il più dettagliato possibile e nel quale vengano specificati il costo dei materiali, l’importo per la manodopera e che sia comprensivo di iva. Insomma, chi intende fare un lavoro deve sapere con una certa precisione l’importo che andrà a spendere e che, al netto di intoppi che comunque si possono verificare, non dovrebbe mai essere maggiorato del 10/15% a fine lavoro. È importante non farsi prendere dalla fretta e valutare eventualmente più preventivi, al fine di fare la scelta più giusta che tenga presente il rapporto qualità prezzo».

Ultimo passaggio riguarda il pagamento: «Prima di procedere al pagamento, si avrà cura di richiedere gli scontrini attestanti il pagamento dei materiali impiegati. È bene accordarsi su questo punto quando si richiede il preventivo. Il pagamento può avvenire in contanti, con un assegno, tramite bonifico oppure col pos. In questi ultimi casi il nostro pagamento sarà sempre tracciabile e questo sarà per noi una garanzia in caso di possibili contestazioni. Chi viene ad eseguire un lavoro in casa sarà obbligato nel prossimo futuro ad avere il pos ed è importante sottolineare che questi pagamenti concorrono, già ora, al rimborso previsto dall’operazione cashback (il 10% di ogni importo fino a 150 euro, per un recupero totale su 1500 euro se si effettuano 50 operazioni dal primo gennaio al 30 giugno e dal primo luglio al 31 dicembre di quest’anno».

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