Le fiabe di Antonio De Signoribus, scrittore e studioso di livello internazionale, non finiscono di stupire.
È uscita infatti la nuova edizione di “Fiabe e leggende delle Marche” per i caratteri della prestigiosa Newton Compton. Il libro, inserito tra “Gli originali: novità” della Newton, è in formato tascabile, quindi in un formato più accessibile, più pratico, da portare ovunque, e da leggere ovunque, con chiunque, specialmente in queste lunghe serate invernali, in piena emergenza Covid. “Fra le raccolte più significative, scrive nell’introduzione al libro, Sanzio Balducci, Ordinario di Dialettologia Italiana, presso l’università di Urbino, segnaliamo quelle del Gianandrea del 1878 per il territorio di Fabriano e quelle del Mannocchi dei primi del Novecento per il territorio di Fermo. A questo nucleo fondante si aggiungono altre attestazioni, come quelle qui presentate dal De Signoribus che dimostrano come ancora oggi è possibile scoprire nuove testimonianze dell’antica tradizione…”. Un bel riconoscimento, dunque, per il nostro studioso. Lo spazio delle fiabe? Con gli anni si è ridotto drasticamente. In effetti, le fiabe, le leggende, ma anche le storie di Antonio De Signoribus, si raccontavano nelle Veglie nelle stalle, o accanto al riverbero rossastro del fuoco nel camino; in genere, però, nel cuore dell’inverno, la stalla diventava il centro della vita sociale e familiare perché le case erano spesso fredde e umide. Questi racconti testimoniano ,comunque, il desiderio di stare insieme, di sognare, di lasciarsi andare, dopo una intensa giornata di lavoro nei campi, di stupirsi ancora; ma anche il bisogno di emozionarsi, di provare qualche brivido dopo un racconto di fantasmi o di streghe o di eventi misteriosi. Un altro successo, non indifferente, è il premio che ha avuto il suo ultimo nato, ovvero L’uovo di cavalla”, edito da Zefiro, premiato con il Marchio di Qualità, nell’ambito dell’edizione 2020 del Premio Nazionale Microeditoria Italiana, a Chiari, capitale del libro 2020. “Le fiabe popolari non passano mai-ci dice l’appassionato studioso Antonio De Signoribus-perché riescono sempre a fare presa sull’immaginazione degli esseri umani. E a esercitare una suggestione così intensa da catturare l’attenzione di tutti. Non solo dei bambini. Ancora di più, in un tempo Così duro, difficile, e ruvido… come l’attuale, le fiabe sono indispensabili perché liberano la fantasia, perché fanno bene all’anima, perché fanno crescere, perché sono terapeutiche, perché propongono storie incantate che fanno ancora sognare un universo magico, fantastico…Non marginale”.