Foto Salvatore Ranaldo
DIOCESI – Domenica 7 febbraio presso la Cattedrale Santa Maria della Marina il Vescovo Carlo Bresciani ha celebrato la Santa Messa in occasione della XLIII Giornata per la Vita dal titolo “Libertà e Vita” alla presenza dei fedeli che a vario titolo fanno parte dell’Ufficio di Pastorale Familiare, del Centro Famiglia e del Centro Aiuto alla Vita.
Il Vescovo Carlo ha esordito la sua omelia dicendo: «La giornata della Vita è prima di tutto un’occasione per rendere grazie al Signore della Pastorale Familiare della nostra diocesi che insieme con 200 famiglie e con il Centro Aiuto alla Vita opera per il bene della famiglia e della vita che sono fra le prime grazie che il Signore ci dona. Questa giornata è un invito a riflettere su cosa stiamo facendo della nostra vita e di quella degli altri. La pandemia che stiamo vivendo ci ha imposto immediatamente davanti agli occhi la necessità di difendere la vita e soprattutto il fatto che possiamo difenderla solo insieme: da soli non saremmo assolutamente in grado di difenderci. Si tratta di un grande insegnamento umano, prima ancora che cristiano, perché la vita è primariamente una questione umana».
Mons. Bresciani, traendo spunto dalle letture del giorno ha continuato affermando: «Se ci lasciamo ispirare dalla Parola di Dio vediamo Gesù che si prende cura della vita della suocera di Pietro che è malata e subito la guarisce. Ciò mostra quanto Dio, attraverso Gesù, vuole prendersi cura della vita e che questo è un atteggiamento umano che tutti necessariamente dobbiamo avere. Viene presentata a Gesù questa necessità – che forse lo costringe a cambiare i suoi programmi – ed egli, intervenendo, ci dice che l’attenzione alle necessità della vita dell’altro è fondamentale in quanto tutti dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri».
Infine il prelato ha spostato la sua attenzione sul tema della libertà: «Oggi c’è un ostacolo che consiste nello stravolgimento di un grande dono che Dio dona a ciascuno di noi: il dono della libertà. Dio è il primo difensore della libertà e se non fosse così non ci permetterebbe di peccare. Ma non bastano la libertà e la sua rivendicazione, perché sappiamo molto bene e da sempre che la libertà può essere usata per il bene e per il male e quando ad esempio scegliamo la strada della violenza, noi sicuramente siamo sulla strada sbagliata. Questo è l’errore più grosso che stiamo facendo nel nostro mondo: pensare che si possa risolvere il conflitto usando la violenza contro l’altro e questo viene molto prima della questione dell’aborto e dell’eutanasia. Non possiamo accettare il principio in base al quale il conflitto di interessi si possa risolvere attraverso l’uso della violenza e la soppressione dell’altro. La libertà dunque è un grande valore, ma deve essere guidata da un principio di bene. Contrapporre cristiani e non cristiani è voler evadere dal vero problema che è – prima ancora che una questione di fede – qualcosa che ha a che fare con la nostra umanità: non possiamo usare la nostra libertà per fare del male all’altro o a noi stessi».
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