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Coronavirus Covid-19: Cnr, on line il portale con i dati della ricerca italiana

È on line, all’indirizzo https://www.covid19dataportal.it/, l’Italian Covid-19 Data Portal, sito web che raccoglie ed espone, in modalità aperta, i dati della ricerca italiana sul virus Sars-CoV-2 e sul Covid-19. Posto al servizio dei ricercatori italiani e di tutti gli interessati, il portale è realizzato dal nodo italiano dell’infrastruttura europea Elixir per i dati delle scienze della vita, coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), al quale partecipano altri 22 soggetti del Paese tra Università, istituzioni di ricerca – tra cui l’Istituto superiore di sanità – e centri tecnologici come il Garr.
Il portale è uno strumento utile a raccogliere ed esporre i prodotti della ricerca italiana in ambito Covid-19, affinché sia più semplice per tutti accedervi e monitorarne l’andamento. Ad esempio, si legge in una nota, “sono rese disponibili informazioni e statistiche aggiornate su quante sequenze di genomi virali prodotte in Italia siano depositate nelle banche dati pubbliche e sulle ‘varianti’ oggetto di attenzione per le loro potenziali caratteristiche di infettività o patogenicità, mostrandone anche la prevalenza in una determinata area geografica o intervallo temporale”. Favorire una più omogenea e capillare produzione e condivisione dei dati è proprio una delle missioni del neonato portale.
“Il popolamento dei contenuti seguirà un approccio ‘bottom-up’: tutti gli addetti ai lavori potranno segnalare ricerche e dati, che verranno progressivamente resi disponibili ed esposti nel portale a beneficio non solo della comunità scientifica, ma anche di istituzioni, aziende e di ogni cittadino interessato”, afferma Graziano Pesole (Cnr-Ibiom), responsabile del nodo Elixir-It. L’auspicio è che “questo lavoro possa contribuire a diffondere nel nostro Paese la cultura della condivisione del dato scientifico, in ambito sanitario, e costituire un punto di aggregazione e accesso alla ricerca prodotta in Italia su Covid-19. Nei prossimi mesi sarà dunque molto importante arrivare ai ricercatori e offrire loro supporto concreto affinché possano rendere disponibili i loro dati in modo aperto e tempestivo”.