La polizia di Bordeaux ha fatto sgombrare 300 persone, tra cui oltre 100 bambini, che dal 2019 occupavano abusivamente i locali di una casa di riposo ormai chiusa, la “zone franca”, a Cenon, municipalità della banlieue di Bordeaux, in Francia. Lo sgombero è stato ordinato dal prefetto in ragione dei rischi per la sicurezza delle persone tra quelle vecchie mura; forze ingenti di polizia, alle 6 di giovedì 11 febbraio, sono arrivate sul posto e durante tutta la giornata hanno fatto uscire le famiglie da quelle abitazioni e proposto di salire sugli autobus destinati ad altre località del dipartimento. Solo 58 hanno accettato di lasciare la città. L’operazione ha generato enorme indignazione. Dura la condanna da parte di Véronique Fayet, presidente nazionale di Secours Catholique, verso un’operazione “di una violenza inaudita” perché svolta senza alcuna preparazione: “Le persone non sono animali” e i metodi usati sono “da cow boy”, soprattutto nei confronti di quei bambini. “L’operazione si svolge in pieno inverno. Che ne sarà di queste famiglie? Avevano almeno un tetto. Ce l’avranno nei prossimi giorni?”, ha reagito in una nota l’arcivescovo Jean-Paul James. “Come restare insensibili alla tragedia vissuta” da queste famiglie e da chi “si trova, in questo periodo di freddo ed epidemia, senza casa?”. “Ogni persona umana ha diritto a un tetto”, ricorda l’arcivescovo, e la “Chiesa cattolica, attraverso le sue associazioni, l’Azione Cattolica, Secours Catholique, il servizio pastorale dei migranti e altri, continuerà la sua azione per la dignità di ogni persona umana”.
0 commenti