SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 27 febbraio è stata scoperta la targa che denomina “via Donne di Mare” il tratto stradale adiacente al lato sud della Capitaneria di Porto e che consente l’accesso alla banchina di riva “Madonna di San Giovanni”.
Coordinata dalla consigliera Mariadele Girolami, che ha seguito l’intera iniziativa insieme al collega Mario Ballatore, con il supporto del sindaco Pasqualino Piunti e dell’Assessore alle politiche del mare Filippo Olivieri e l’apporto prezioso del Circolo dei Sambenedettesi, del Circolo Mare Bunazze e dell’Associazione Pescatori Sambenedettesi, la cerimonia si è aperta con lo scoprimento della targa stradale. Poco distante, poi, è stato scoperto il pannello posto in adiacenza al muro perimetrale della Capitaneria di Porto sul quale è riportato un brano della poesia di Francesco Palestini “Calì lu sole” dedicato appunto alle donne delle famiglie dei marittimi e su cui compare un “QR Code” che i possessori di smartphone possono utilizzare per approfondire la storia e l’epopea delle donne di mare.
Alla presenza di alcuni cittadini, tra cui il comandante di navi oceaniche Giovanni Battista Crescenzi, premio Gran Pavese Rossoblù 2020, che parlò pubblicamente della necessità di dedicare un riconoscimento al ruolo svolto dalle donne nella crescita e lo sviluppo della pesca, il sindaco Pasqualino Piunti ha detto che questo è stato un atto doveroso per il ruolo centrale che ha svolto la donna di mare non solo per portare avanti la famiglia ma anche per lo sviluppo della città che, se è oggi una delle più floride nelle Marche, lo deve anche a loro.
E’ poi intervenuto il comandante della Capitaneria di Porto Marco Mancini che ha ricordato come la vita del mare, oggi come allora, coinvolga non solo i pescatori: gioie e dolori sono condivisi dall’intera famiglia che, in assenza dei marittimi, deve andare avanti nella quotidianità. E in questo il ruolo delle donne è vitale.
L’Assessore alle politiche del mare Filippo Olivieri, citando un passo di Cesare Pavese, ha evidenziato che, con questa cerimonia, la Città legittima e riconosce ufficialmente la parte che hanno avuto e hanno le donne nella grande vicenda umana e lavorativa che è la vita di mare.
In rappresentanza delle tre associazioni e soprattutto delle donne di mare, la prof.ssa Benedetta Trevisani del Circolo dei Sambenedettesi, ricordando la sua esperienza diretta di “donna di mare” appartenente ad una famiglia del settore, ha spiegato che la donna non ha preteso quel ruolo ma ha dovuto supplire suo malgrado alla mancanza della figura maschile nel contesto familiare e che mai come oggi il suo ruolo di protagonista si propone alla pubblica riflessione.
Don Patrizio Spina, parroco della Cattedrale della Madonna della Marina, ha poi impartito la benedizione.