È una Bolivia scossa da quanto accaduto martedì a El Alto quella che si appresta a votare domenica prossima, pochi mesi dopo le presidenziali, per le elezioni regionali (si rinnova la rappresentanza dei 9 Dipartimenti del Paese) e comunali.
Martedì, infatti, all’Università Pubblica di El Alto (Upea), sette studenti sono morti e 4 sono risultati feriti in modo grave, mentre si accalcavano per partecipare a un’assemblea, a causa del cedimento di una ringhiera al quarto piano dell’ateneo.
“Chiediamo alle autorità nazionali e all’Upea di fare tutto quanto in proprio potere per indagare sui fatti e trarre insegnamenti da questo terribile e sfortunato incidente, affinché, una volta stabilite le responsabilità, eventi come questo non si ripetano”, scrive in una nota della propria Segreteria generale la Conferenza episcopale boliviana (Ceb), che nel contempo esprime la sua vicinanza e preghiera per le vittime e le loro famiglie.
“Penso che questo sia un buon momento per riflettere sulle nostre differenze e pluralità di ideologie, credenze e persone, tutto questo non dovrebbe essere un fattore di scontro, ma una ricchezza per apprendere reciprocamente sulla base del dialogo e fratellanza”, scrive mons. Giovani Arana, amministratore apostolico di El Alto, in un ulteriore comunicato.
La stessa Ceb, martedì, aveva diffuso una nota sulle elezioni di domenica prossima. “Invitiamo i nostri concittadini – si legge – a partecipare alle elezioni, come espressione di partecipazione diretta alla vita politica e democratica, per salvaguardare valori e principi umani e cristiani, che sostengono il nostro modo di vivere in famiglia e nella società. Non possiamo permettere che ci vengano imposti stili di vita che possono anche essere contrari ai valori umani e cristiani”. I vescovi ricordano, inoltre, che la democrazia si coltiva e si rafforza “non solo con il voto, senza dubbio l’attività principale, ma attraverso la sorveglianza, il monitoraggio e il dibattito sulle decisioni politiche”.
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