Si è tenuto Martedì 9 Marzo, in modalità a distanza, su piattaforma digitale, un convegno organizzato dall’Associazione Commercialisti Cattolici dal titolo “Dalla emancipazione alla valorizzazione: l’universo femminile nel tessuto sociale di ieri e di oggi”. Cinque le relatrici intervenute: Marcella Caradonna, Valeria Perrucca, Cristiana Rossi, Sonia Spiniello, Felice Ruscetta, moderate da Felice Ruscetta.
Il presidente dell’Associazione Commercialisti Cattolici, Marcella Caradonna, ha detto: “Quando mi è stato chiesto di organizzare un convegno sulla situazione della donna, ho pensato di non parlare di nuovo della violenza sulle donne, ma di occuparmi di un argomento più positivo, la trasformazione della condizione della donna negli anni. Quello che vediamo oggi è il risultato di un percorso positivo che altre donne hanno iniziato per tutte. In passato le donne erano poste in una condizione quasi di subordine, nel futuro delle donne si prospettava solo il matrimonio e una vita dedicata esclusivamente alla famiglia e alla cura del marito e dei figli. Poi è arrivato il fenomeno del “femminismo”, che aveva in sé degli estremismi, quasi una rivendicazione. Le ragazze che stavano crescendo in quell’epoca avevano intorno due visioni: da un lato le donne che attraverso il “femminismo” stavano cambiando le cose e dall’altro le donne ancora legate alla tradizione. Ogni punto di rottura porta con sé inevitabilmente un cambiamento. Si cominciò ad imitare il ruolo di leadership dal modello “maschile”, ma io credo che la soluzione più giusta sia quella di trovare un equilibro tra l’universo maschile e l’universo femminile. Credo sia importante concentrarsi sulla valorizzazione della donna. Un tempo si era “qualcuno” solo se si aveva una famiglia; ora non è così: il cambiamento è stato notevole in questa direzione. Con la crisi pandemica, secondo le statistiche, le donne hanno subito più danno, le donne hanno perso il lavoro più degli uomini. Concentriamoci, quindi, sull’ottica della valorizzazione, sul fatto che la donna ha un potenziale grande e si vede anche in questa crisi: la donna ha una grande forza nell’affrontare le difficoltà, sono un esempio per le nuove generazioni”.
La psicoterapeuta ed antropologa Valeria Perrucca ha messo in evidenza come la cultura di un Paese condizioni molto il ruolo della donna nella società. “Il “femminismo””, ha detto: “è stato un movimento duro, un movimento “contro”, contro le tradizioni, contro gli uomini e altro”. Da un certo momento in poi le donne hanno cominciato a decidere cosa fare della propria vita, a mostrare il proprio valore nella società attraverso un impiego sempre maggiore nella cultura, nella politica e altro. La Perrucca ha poi aggiunto che, sebbene il percorso di cambiamento non sia ancora terminato, tuttavia “si è arrivati ad un ruolo di leadership al “femminile”, dove si sceglie la mediazione piuttosto che la prevaricazione, dove la donna sa gestire famiglia e lavoro”.
Cristiana Rossi, presidente associazione So.Germa, ha parlato del ruolo della donna “in carriera” e di come questo termine sia spesso visto come negativo. Sono ancora molti i pregiudizi verso le donne che affiancano alla cura della famiglia il proprio lavoro. Cristiana Rossi ha proseguito dicendo: “La mia associazione So.Germa si propone di riunire i professionisti in ambito giuridico ed economico per fare luce sulla condizione femminile attuale. Voglio ricordare che è nella famiglia che si gettano le basi per il futuro, le future donne e i futuri uomini sono le bambine e i bambini che crescono seguendo l’esempio della propria famiglia. Nella famiglia devono convivere rispetto, equilibrio e valorizzazione sia della mamma che del papà, nella famiglia ci si aiuta reciprocamente senza condizioni. Invito tutte le donne a fare più affidamento nelle proprie capacità, sia professionali, che affettive, che quant’altro”.
Sonia Spiniello, Rotaract Milano Nord Est Brera, ha detto: “Sono dott.ssa diagnosta esperta in tecnologia per i beni culturali. Il settore del quale mi occupo con una mia amica è abbastanza elitario, molto maschile e non abbiamo avuto sempre la strada facile, ma noi siamo tenaci, crediamo nel nostro progetto così tanto che andremo comunque avanti. Non credo che se un uomo o altri, un giorno ci volessero distogliere dal nostro percorso glielo permetteremo. Un giorno una ragazza ci ringraziò per la nostra ostinazione a perseguire la realizzazione del nostro sogno. Questo per noi fu importantissimo: divenire un esempio per le altre ragazze, per i giovani è stato bello. Siamo felici di avere portato il nostro piccolo apporto nel cambiamento”.
È intervenuta anche la dott.ssa Bonomi, che ha raccontato la storia della sua malattia e di come una donna sappia affrontare i momenti più bui: “Dal momento in cui mi è stato diagnosticato il tumore, ora il peggio è passato. Ho sempre pensato a come avrei potuto continuare ad essere un valido aiuto nel lavoro e di come avrei dovuto continuare a sorridere per non far rattristare mia madre. Mi sono ricordata di una preghiera all’angelo custode che mia nonna mi faceva recitare prima di andare a dormire e al mattino. Ho iniziato così a rendermi conto che non ero sola, ma avevo il mio angelo custode, avevo Dio. Noi donne siamo forti perché siamo donne e perché siamo cristiane. Io penso che la fede o comunque un altro credo o un ideale o un progetto diano il coraggio e la forza necessaria per affrontare anche le prove più dure. Un altro aspetto che ho scoperto è l’importanza di essere positivi per gli altri”.
Il dott. Felice Ruscetta, che ha moderato il convegno, ha sottolineato che le donne che hanno cambiato la società sono quelle che si sono fatte valere per il loro talento e per la loro preparazione. Le caratteristiche qualitative non sono maschili o femminili. In molti settori ancora non sono stati apportati cambiamenti, ma chissà che in futuro si arrivi anche lì!”