di Antonella Palermo – Vatican News
E’ la Domenica della gioia in cui la Liturgia invita a rallegrarsi. Francesco lo ricorda anche all’Angelus precisando il motivo della letizia del cristiano, un motivo radicato proprio nel Vangelo di Giovanni che ci viene proposto oggi (Gv 3, 16).
Dio ha donato suo Figlio a tutti noi
L’amore di Dio ha trovato il vertice nel dono del Figlio all’umanità debole e peccatrice.
Il Papa riprende il dialogo notturno tra Gesù e Nicodemo, che attendeva il Messia “indentificandolo in un uomo forte che avrebbe giudicato il mondo con potenza”.
Gesù mette in crisi questa aspettativa presentandosi sotto tre aspetti: quello del Figlio dell’uomo esaltato sulla croce; quello del Figlio di Dio mandato nel mondo per la salvezza; e quello della luce che distingue chi segue la verità da chi segue la menzogna.
Gesù esaltato sulla croce
Da qui Francesco illustra i tre aspetti della persona di Gesù. Citando il brano in cui si racconta del serpente di bronzo innalzato da Mosè nel deserto – guardando il quale chi veniva morso guariva – il Papa spiega come, analogamente, Gesù, Figlio dell’uomo, opera la guarigione:
Gesù è stato innalzato sulla croce e chi crede in Lui viene sanato dal peccato e vive.
La missione di Gesù è di salvezza per tutti
L’opera di salvezza di Dio per l’umanità ha nella donazione del Figlio suo la sua più alta espressione:
Dio Padre ama gli uomini al punto da “dare” il suo Figlio: lo ha dato nell’Incarnazione e lo ha dato nel consegnarlo alla morte. Lo scopo del dono di Dio è la vita eterna degli uomini: Dio infatti manda il suo Figlio nel mondo non per condannarlo, ma perché il mondo possa salvarsi per mezzo di Gesù. La missione di Gesù è missione di salvezza, per tutti.
Gesù è luce
“Luce” è il terzo nome che Gesù si attribuisce, luce venuta nel mondo che comporta una scelta da parte dell’uomo. La scelta, indica Francesco, è tra l’intraprendere la via della luce oppure quella contraria, delle tenebre.
Chi sceglie le tenebre va incontro a un giudizio di condanna, chi sceglie la luce avrà un giudizio di salvezza. Il giudizio sempre è la conseguenza della scelta libera di ciascuno: chi pratica il male cerca le tenebre, il male sempre si nasconde, si copre. Chi fa la verità cioè pratica il bene viene alla luce, illumina i cammini della vita. Chi cammina nella luce, chi si avvicina alla luce, non può fare altro che buone opere.
Nel perdono la vera gioia
Papa Francesco invita ad aprire i cuori all’amore infinito di Dio, “alla sua misericordia piena di tenerezza e di bontà”. E invita a impegnarci di più, durante la Quaresima, ad accogliere la luce di Cristo nella nostra coscienza.
Non dimenticatevi che Dio perdona sempre, sempre se noi, con umiltà, chiediamo il perdono. Soltanto chiedere il perdono, e Lui perdona. Così troveremo la vera gioia e potremo rallegrarci del perdono di Dio che rigenera e dà vita.
Il Pontefice conclude con l’affidamento a Maria perché ci liberi dalla paura di lasciarci “mettere in crisi” da Gesù.
È una crisi salutare, per la nostra guarigione; perché la nostra gioia sia piena.