“È un dialogo, un confronto che inizia, nel segno della collaborazione nell’impegnarci, tutti insieme, ad uscire dalla crisi e a creare azioni che possano risollevare la vita del Paese, delle persone e delle famiglie”. Così mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, ha risposto alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa on line di presentazione del comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, che si è svolto in questi giorni a Roma. “Ci sono stati più contatti con il presidente Draghi e con i membri del nuovo governo – ha precisato Russo – a partire dall’incontro per i Patti Lateranensi, che ci ha visto incontrarci e confrontarci per uno scambio di idee, sia con Draghi sia con i ministri del nuovo governo”. Interpellato sull’azione della Chiesa in favore delle categorie più colpite dall’emergenza sanitaria in atto, il segretario della Cei ha affermato: “L’esperienza di questi mesi fa vedere come la Chiesa italiana si sia impegnata molto in un cammino di prossimità, non solo attraverso la Caritas, ma attraverso tantissimi italiani che si fanno prossimi alle situazioni di difficoltà, verso le persone più deboli e colpite dalla crisi”. “Siamo stati capaci di andare incontro alle difficoltà, non solo economiche, che la pandemia sta accentuando”, ha proseguito Russo, assicurando, a nome della Cei, che
“l’impegno della Chiesa italiana a favore delle persone svantaggiate continuerà, soprattutto riguardo alle famiglie che sono state maggiormente colpite dalla crisi”.
“Dopo i 156 milioni di euro dell’anno scorso – ha aggiunto il segretario generale della Cei – è stata avanzata la proposta per un nuovo stanziamento straordinario di 60 milioni di euro per le situazioni di difficoltà. La proposta verrà presentata alla prossima Assemblea generale per l’approvazione; sarà la stessa Assemblea a definire i criteri di distribuzione. Da parte dei vescovi, nel Consiglio permanente, c’è stato anche un proposito di aiutarci tra comunità, affinché le diocesi che hanno minori difficoltà possano aiutare quelle che si trovano in una situazione di crisi più grave, nel segno della sinodalità”.
Quanto agli ormai imminenti riti e le celebrazioni pasquali, mons. Russo ha garantito che “continueranno a svolgersi in sicurezza, secondo le indicazioni condivise col governo, che dicono che il sistema sta funzionando, nel rispetto della salute di tutti”.
“Tutte le comunità parrocchiali – ha fatto notare il segretario generale della Cei – hanno corrisposto alle indicazioni di sicurezza, dovute alla pandemia in corso, e hanno continuato a celebrare nel rispetto delle norme. I risultati sono stati molto incoraggianti”.
Le indicazioni per i riti e le celebrazioni pasquali, dunque, “riprendono quello che si è fatto in questi mesi”: “La Pasqua è un momento di incontro importante per la comunità cristiana. C’è una salute del corpo, che va curata, ma certamente va sostenuta anche dalla salute dello spirito”.
Tra gli altri temi trattati dal Cep, il lavoro, la denatalità, la povertà educativa e l’importanza della campagna vaccinale, “da sostenere e implementare”. Il cammino sinodale, chiesto dal Papa alla Chiesa italiana, e in particolare le sue modalità di attuazione e dei tempi di realizzazione, sarà oggetto di discussione durante la prossima Assemblea generale, che dovrebbe svolgersi a Roma dal 24 al 27 maggio 2021. Il convegno di Bari sul Mediterraneo, svoltosi nel febbraio 2020, è stata la prima tappa di un progetto da proseguire, anche per “superare le crisi che stiamo vivendo” grazie allo scambio e l’aiuto fraterno fra le Chiese.
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