Mentre il contagio si diffonde senza argini in tutto il Paese, andando verso i 14 milioni di casi e i 370mila morti, i vescovi chiedono “competenza e lucidità” nella difesa della salute, affermando che “sono inaccettabili discorsi e atteggiamenti che negano la realtà della pandemia, ignorano le misure sanitarie e minacciano lo Stato di diritto democratico”. Un riferimento evidente al presidente Jair Bolsonaro, che pure non viene nominato. Viene chiesto, inoltre, “di prestare attenzione alla scienza, di promuovere l’uso di mascherine, distanziamento sociale e di garantire quanto prima la vaccinazione a tutti”, oltre a chiedere aiuti urgenti alla popolazione, soprattutto alle fasce più povere. I vescovi assicurano la propria preghiera e manifestano “solidarietà ai malati, alle famiglie che hanno perso i loro cari e a tutti coloro che soffrono di più per le conseguenze del Covid-19″, sottolineando la loro “profonda gratitudine agli operatori sanitari ea tutte le persone che hanno dato la vita a favore dei malati”, oltre che per coloro che, nelle comunità cristiane, mettono a rischio la propria vita per aiutare i più vulnerabili.