Lo afferma il segretario generale della Conferenza episcopale colombiana, mons. Élkin Álvarez Botero, vescovo di Santa Rosa de Osos, poche ore dopo aver ascoltato l’appello e la preghiera di Papa Francesco per la Colombia, dove dieci giorni di sciopero nazionale, con violenze, eccessi e repressioni da parte delle Forze di polizia, hanno provocato secondo le ong Indepaz e Tambores la morte di 47 persone, in gran parte giovani. Anche ieri non sono mancati scontri, soprattutto a Cali. Mons. Álvarez parla poco dopo aver incontrato, guidando la delegazione della Conferenza episcopale, il presidente della Repubblica Iván Duque, assieme agli altri leader religiosi del Paese.
“Dal Papa – prosegue il vescovo – sono arrivate parole di incoraggiamento, perché ci sia l’impegno di tutti, nel Paese, a lavorare per la riconciliazione, riprendendo così quello che aveva chiesto in occasione della sua visita, nel 2017”. Un impegno che è stato chiesto al presidente da parte dei leader religiosi, che hanno auspicato la prosecuzione e il successo del tavolo di dialogo aperto nei giorni scorsi con i leader nazionali che hanno convocato lo sciopero. “Il nostro appello è rivolto – spiega il segretario generale della Cec – a coloro stanno bloccando le strade, impedendo così la distribuzione di alimenti e medicinali nel Paese. Chiediamo che cessino questi blocchi. Al tempo stesso, chiediamo che venga frenata la violenza di alcuni membri della forza pubblica, mentre ringraziamo quegli agenti che hanno vigilato rispettando le manifestazioni pacifiche del popolo colombiano. A tutti rivolgiamo l’invito al dialogo, a unirsi per risolvere i problemi”.
Nel corso dell’incontro con il presidente Duque, sono stati sottolineati i progressi nei colloqui con le organizzazioni giovanili. “Ma bisogna andare avanti, creando con tutti un ambiente di ascolto”, auspica mons. Álvarez. Infine, tra tante incognite, una piccola luce di speranza arriva dalla notizia della possibile ripresa del dialogo tra il Governo e la guerriglia dell’Esercito di liberazione nazionale. “L’Eln sta mantenendo la parola”, ha detto l’Alto commissario per la pace, Miguel Ceballos, rivelando che si sono svolti 28 incontri riservati, 22 dei quali nella sede della Nunziatura apostolica. Fondamentale, dunque, in questa fase, il ruolo di facilitazione svolto dal nunzio, mons. Luis Mariano Montemayor. Commenta mons. Álvarez: “È una buona notizia, conferma che si deve sempre lavorare per costruire dialogo. Questo è stato e sarà il lavoro della Chiesa”.