“I paesi in via di sviluppo sono quelli che soffrono maggiormente il disagio che sta creando la pandemia. Dispiace assistere alla forbice delle disuguaglianze che si allarga sempre di più”. Questa “la preoccupazione” condivisa oggi da Yassine Lafram, presidente dell’Unione Comunità islamiche d’Italia al lancio della campagna mondiale “Un Vaccino per tutti” a cui aderisce anche l’Ucoii. “I Paesi soprattutto poveri che non saranno riusciti a vaccinare tutti saranno guardati con “sospetto e diffidenza dai paesi invece che hanno avuto il privilegio di garantire un vaccino gratis per tutti”, ha detto Lafram. Questo ci fa capire che rischiamo di creare maggiori ingiustizie in alcune parti del mondo che sono già logorate da povertà, carestie, fame, ingiustizie e disuguaglianze. C’è una corresponsabilità rispetto a quello che sta succedendo oggi nel mondo. Non dimentichiamoci che siamo tutti collegati e interconnessi”. Il presidente delle comunità islamiche in Italia ha voluto attirare l’attenzione soprattutto verso quello che sta succedendo oggi nei territori palestinesi e, in particolare, nella Striscia di Gaza, “dove c’è un’alta densità di popolazione e dove è stato bombardato l’unico laboratorio Covid a cui facevan riferimento di palestinesi”. Secondo i dati di Lafram, solo il 3% dei palestinesi è stato vaccinato e nella Striscia di Gaza, ogni 24 ore, si contano 2.000 persone contagiate. “Noi siamo fiduciosi in un mondo che possa rialzarsi in piedi”, ha detto Lafram. “Ma siamo anche convinti che ci potremo rialzare solo se ci rendiamo conto che siamo interconnessi e che c’è una responsabilità condivisa”.

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